L'Aquila: forse usato un oggetto per lo stupro di Pizzoli. E il "Guernica" rischia di chiudere

14 Febbraio 2012   10:44  

La discoteca "Guernica" di Pizzoli, all'esterno della quale sabato notte si è consumato uno stupro ai danni di una ventenne di Tivoli, ora rischia di chiudere. Nelle indagini infatti sono finite anche le immagini del sistema di videosorveglianza del locale che, ai sensi dell’articolo 100 del Testo unico sulla legge di pubblica sicurezza, che prevede il fermo dell’attività in caso di pericoli per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Sarà il Questore dell’Aquila a decidere per la chiusura o la sospensione temporanea della licenza. 

La vittima, intanto, ricoverata ed operata al San Salvatore per le gravi lesioni riportate nella zona genitale, non è riuscita ancora a fornire un racconto dettagliato dei fatti perché ancora sotto choc e la sua prima testimonianza è stata caratterizzata da molti “non ricordo”.

Per la violenza, rivela Il Messaggero, pare sia stato utilizzato un oggetto, non ancora individuato dagli investigatori.

Un militare campano, in servizio presso il 33° Reggimento Aqui dell'Aquila, resta il principale sospettato, anche se nei suoi confronti non è stato emesso alcun provvedimento, tanto è vero che il fascicolo aperto da Pm David Mancini è contro ignoti.

Il ragazzo, sorpreso vicino alla giovane dai buttafuori della discoteca con i pantaloni sporchi di sangue, ha sempre dichiarato di aver avuto un rapporto consenziente con la ragazza. Insieme a lui, potrebbero essere responsabili dell'episodio due colleghi, un concittadino di Avellino e un aquilano. I tre rimangono regolarmente in servizio presso la caserma Pasquali.

Una svolta, forse, si avrà con l'arrivo dei risultati degli esami tecnico-scientifici del Ris di Roma, le analisi di laboratorio avrebbero già evidenziato un tasso alcolemico nel sangue sopra la media.


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