L'odissea quotidiana dei pendolari sul treno Pescara - Roma

Bassissima velocità

20 Gennaio 2012   14:09  

"Viaggiare è diventato insostenibile, sembrano vagoni di deportati". A pronunciare queste frasi, forti ma dettate dall'esasperazione, Lucia Proto, presidente del Comitato pendolari 5:30. Denuncia la carenza di servizi, i tempi di percorrenza lunghissimi e il sovaffollamento sui treni della tratta Pescara - Roma che ogni giorno vengono utilizzati da migliaia di passeggeri.

Il comitato ha già promosso una petizione per un servizio più "dignitoso". Questa sera, dell'argomento, si occuperà la nostra rubrica di approfondimento "Il Fatto", alle ore 20.00.

 "Chiediamo il raddoppio della tratta Pescara - Roma, una linea ormai obsoleta e non è vero che mancano i soldi, si tratta solo di saper chiedere e spendere le risorse in gran parte destinate dallo Stato al Nord. Noi viviamo quotidianamente i tanti disagi con carrozze sporche, c'è addirittura chi si è ritrovato con i pidocchi - affonda la Proto - e quando si stanno per raggiungere le grandi città come Roma o anche Pescara, ecco che i treni riempiono.

In molti casi i finestrini non si aprono, manca l'aria condizionata e col caldo immaginate come si può viaggiare. Inoltre se qualcuno nella ressa, si sente male, è anche difficile soccorrerlo. Non chiediamo la luna, solo di poter viaggiare per andare a lavorare o a studiare dignitosamente".

Il Comitato ha annunciato assemblee in tutte le città interessate dalla tratta Pescara - Roma. "E' impossibile che da Avezzano per Roma si impieghino tre ore e da Pescara 5 ore, quando va bene" prosegue la presidente. Le richieste sono ben precise e indirizzate alle Istituzioni affinché un viaggio di lavoro o di studio non diventi un'odissea quotidiana.

Antonella Micolitti per il tg di Rete8


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