Lavoro, il 63% degli Italiani cerca opportunità sul Web

11 Novembre 2015   10:37  

Non solo giovani laureati in cerca del primo impiego, ma anche professionisti che vogliono tentare nuove strade preferiscono il web come piattaforma per cercare lavoroQuesta e' la nuova tendenza globale, compresa l'Italia.

Lo conferma il sondaggio "Talent Trends 2015" di LinkedIn, cui hanno partecipato 20mila professionisti da tutto il mondo, 700 italiani.

Per individuare le nuove opportunita', il 63% degli intervistati utilizza i siti di professional networking, la meta online preferita da chi cerca lavoro.

In Italia, come avviene anche a livello mondiale, gli intervistati che si dichiarano interessati a essere contattati e ricevere proposte sono circa il 78% dei partecipanti al sondaggio.

Per i professionisti italiani, il fattore economico e' determinante.

Quando si tratta di prendere una decisione in merito alla carriera, per il 54% l'offerta retributiva pesa di piu' sia della possibilita' di carriera professionale (38%) che dell'opportunita' di un lavoro piu' stimolante (37%). Se il colloquio non e' soddisfacente, la gran parte dei professionisti (83%) scarterebbe l'offerta di un potenziale datore di lavoro, anche nel caso di un'azienda considerata interessante.

Al contrario, un'esperienza positiva in fase di colloquio potrebbe far cambiare idea all'87% dei professionisti, che in questo caso potrebbero anche accettare l'offerta di un'azienda inizialmente ritenuta poco interessante. 

Il sondaggio 'regala' alle aziende anche alcuni consigli su come comportarsi con i candidati.

Il 53% dei lavoratori italiani considera il primo incontro con il loro potenziale manager come l'interazione piu' importante avuta nel corso del processo di selezione. Anche la possibilita' di avere un incontro con i dirigenti viene considerata positivamente dalla meta' degli intervistati.

Essere ricontattati al termine della selezione e' considerato una priorita' dal 94% degli intervistati, ma sono solo il 41% quelli che hanno ricevuto informazioni da aziende con cui avevano sostenuto un colloquio.

Il 73% dei professionisti preferirebbe ricevere conferma al telefono in caso di esito positivo della selezione, mentre il 65% preferirebbe ricevere una comunicazione tramite e-mail in caso di esito negativo.

I candidati non amano essere contattati ne' al di fuori dell'orario di lavoro (in genere dopo le 18.00), ne' durante il weekend.

Inoltre, l'81% degli intervistati e' maggiormente disponibile alla comunicazione diretta con le aziende che gia' segue nei siti di professional networking.

Il digitale ha cambiato il modo di informarsi, di prenotare una vacanza, di fare acquisti e sta trasformando anche il mercato del lavoro.

I giovani usano il web per cercare nuove opportunita' professionali, ma la rete e' sempre di piu' un punto di riferimento anche per professionisti e aziende.

Online sono molti i siti internet dedicati al recruitment e una partita importante la gioca il social network LinkedIn in grado di connettere su un'unica piattaforma i professionisti di tutto il mondo.

"Il recruiting sta vivendo una fase di profonda trasformazione dettata dalla diffusione degli strumenti digitali nei processi di ricerca e selezione di personale.

I dati del nostro ultimo Osservatorio - commenta Giuseppe Bruno, General Manager di InfoJobs - parlano dell'88% dei candidati e il 70% delle aziende che utilizzano i portali online per la ricerca e offerta di lavoro, dato che viene rafforzato dalle cifre sull'uso di device mobili, con il 62% dei candidati e il 61% delle aziende che sfruttano le caratteristiche di funzionalita' e praticita' di smartphone e tablet nella ricerca di nuove posizioni o nella selezione di figure da inserire nell'organico aziendale.

 L'impatto di questa evoluzione e' molto significativo perche' migliora l'efficacia dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro permettendo di ridurre sensibilmente i tempi della ricerca e generando un importante risparmio di risorse in una fase strategica della vita aziendale.

Il web apre interessanti opportunita' per implementare strategie multi-canale di employer branding e attrarre i migliori talenti da inserire in azienda. Su questo aspetto, con l'Osservatorio abbiamo riscontrato come ci siano ancora margini di miglioramento, considerato che solo il 21% delle aziende adotta una strategia integrata e coerente di employer branding, cui si somma il 28% che implementa qualche attivita', ma senza una strategia di ampio respiro".

"Anche per i candidati - conclude Bruno - i vantaggi del recruiting 2.0 sono evidenti, con molte delle attivita' che venivano svolte esclusivamente da dispositivi fissi, come la redazione e l'aggiornamento del proprio cv, la visualizzazione in tempo reale delle offerte disponibili e il monitoraggio dell'andamento della propria candidatura, che grazie alla funzionalita' degli strumenti mobile possono essere gestite in ogni momento della giornata e potenzialmente da ovunque ci si trovi". 

 Con 380 milioni di iscritti a livello globale il social network LinkedIn, "piattaforma che permette di mostrare la propria identita' professionale e connettersi con le aziende e gli altri professionisti e' in crescita in Italia come nel resto del mondo" racconta Marcello Albergoni, responsabile di LinkedIn per l'Italia.

"Anche l'Italia con 8 milioni di iscritti dimostra di essere attenta alle relazioni. La crescita di LinkedIn probabilmente e' dovuta al fatto che negli anni il social ha dimostrato di essere attendibile e affidabile.

Qui aziende e professionisti ci mettono la faccia nel vero e proprio senso della parola. Il social per come e' al momento strutturato - continua Albergoni - da' la possibilita' di accorciare i tempi e di abbattere i costi per coloro che cercano una nuova occupazione, perche' e' molto piu' facile contattare gli ambiti professionali di interesse". 


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