Marito E Moglie Uccisi Nel Cagliaritano: Sospetti Su Uno Dei Figli Ancora Irreperibile. E' Giallo

Trovati morti in casa a Settimo San Pietro, indaga la Polizia

12 Maggio 2016   10:00  

Lui chef in pensione e volontario della Protezione civile, lei ostetrica nel più grande ospedale della Sardegna.

Una vita in qualche modo dedicata agli altri, al servizio del prossimo quella di Giuseppe Diana, 67 anni, e della moglie Luciana Corgiolu, di 62, uccisi all'interno della loro abitazione al civico 13 di via Copernico a Settimo San Pietro, un piccolo Comune in provincia di Cagliari.

Due vite strappate via con violenza, a colpi di "arma bianca" forse un coltello e un oggetto contundente, probabilmente un bastone, che l'assassino può aver trovato in quella villetta a tre piani.

Un giallo su cui gli investigatori della Squadra mobile di Cagliari, coordinati dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, stanno lavorando da questa mattina, quando il cognato e la cognata delle vittime sono entrati in casa scoprendo i cadaveri.

Ricercato dalle forze dell'ordine uno dei due figli adottivi della coppia, Igor, un pizzaiolo di 28 anni che si sarebbe allontanato dall'abitazione a bordo del pick-up grigio del padre. Potrebbe aver portato via anche una pistola che i poliziotti non hanno trovato in casa. Al momento Daniele Caria, il magistrato che coordina le indagini, non avrebbe iscritto alcun nome nel registro degli indagati, ma il fatto che di Igor non si abbiano più notizie e che sia attivamente ricercato da tutte le forze di polizia, lascia intendere che il giovane debba dare più di qualche spiegazione. Rintracciato invece il fratello Alessio, 24 anni, militare dell'Esercito che al momento della scoperta dei cadaveri era a Roma ed è subito ripartito per tornare in Sardegna. Il delitto sarebbe avvenuto tra domenica sera e lunedì mattina, circa 48 ore prima del ritrovamento dei cadaveri.

I parenti non sentivano e non vedevano i coniugi Diana da alcuni giorni e hanno deciso di raggiungere l'abitazione in via Copernico per controllare se fosse accaduta qualche cosa. Entrati in casa hanno fatto la drammatica scoperta. Il corpo di Luciana Corgiolu era in camera da letto al terzo piano, quello del marito in cantina. Su entrambi i corpi segni di botte e ferite. In gran parte della casa e soprattutto nelle due stanze, macchie di sangue sul pavimento e su alcuni oggetti. Una scena del crimine complessa e confusa, segno forse che ci sia stata anche una colluttazione almeno tra il padrone di casa e l'assassino.

La Scientifica ha lavorato tutto il giorno per effettuare i rilievi all'interno dell'abitazione, mentre gli investigatori della Mobile hanno avviato gli accertamenti e le ricerche del figlio 28enne della coppia. Utilizzato anche un elicottero per perlustrare dall'alto le campagne della zona, ma non è stata trovata alcuna traccia. Al momento le uniche certezze arrivano dalle testimonianze. "Lo ho visto uscire di casa con il pick-up del padre alle 7.30 del mattino di lunedì, stava uscendo con l'auto del padre dal cortile e l'ho fatto passare", racconta un vicino di casa. Altri sostengono di averlo visto martedì mattina in un bar della zona. Le ricerche sono ancora in corso. Elementi importanti per le indagini potrebbero arrivare domani, quando sarà eseguita l'autopsia sui cadaveri.

PAESE SOTTO SHOCK, DUE PERSONE GENEROSE - "Erano bravissime persone, siamo una comunità che non è abituata a vivere atti così incresciosi e violenti. C'è sbigottimento e costernazione per un fatto di cronaca che ci colpisce tutti". E' di poche parole il sindaco di Settimo San Pietro (Cagliari), Luigi Puddu, arrivato davanti all'abitazione di Giuseppe Diana e della moglie Luciana Corgiolu, i due coniugi trovati morti in casa, dove vivevano con i due figli Alessio, militare di 24 anni e Igor, piazzaiolo di 28 anni, ancora non rintracciato dalla Polizia. Nel paese, a pochi chilometri da Cagliari, la voce del terribile delitto si è sparsa in pochissimo tempo e in via Copernico sono arrivate decine di persone.

"Erano amati e benvoluti da tutti - sottolinea ancora il primo cittadino - avevo conosciuto Giuseppe Diana pochi mesi fa, durante una premiazione per la festa del pane. Era amato e stimato da tutti, anche per il suo impegno come volontario della Protezione civile". Diana, chef in pensione, conosciuto da molti per aver lavorato anche in ristoranti importanti e resort a cinque stelle, si occupava della ristorazione e della logistica per l'associazione di volontariato e protezione civile Masise. "Si impegnava con noi per gli altri - racconta Nicola Isoni dell'associazione Masise - era una persona tranquilla e volenterosa, pronto a donarsi agli altri. Lo avevo incontrato l'ultima volta giovedì scorso durate un corso di protezione civile per l'utilizzo delle gru. Lui si occupava di logistica e mensa".

Anche Luciana Corgiolu era molto amata e conosciuta. Da almeno 25 anni lavorava come ostetrica all'ospedale Brotzu di Cagliari, la struttura sanitaria più importante dell'isola. "Non la vedevamo da lunedì, pensavano fosse in malattia - racconta Giuseppe Chessa, primario del reparto di ostetricia e ginecologia del Brotzu - La notizia della sua morte ha sconvolto tutti. Era una ostetrica brava e preparata, nonostante le mancassero pochi anni per andare in pensione, lavorava costantemente. Per noi tutti è stato un fulmine a ciel sereno".


Galleria Immagini

Giallo nel Cagliaritano
Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore