Milano nel pallone: Inter e Milan affondano nel giorno di Sant'Ambrogio

Tanti problemi, poche idee e cambia la "geografia del calcio"

09 Dicembre 2014   14:44  

Un Sant'Ambrogio così terribile, Milan e Inter, non lo passavano da tanti anni: esattamente dal 7 dicembre 1969, quando le due Milanesi persero entrambe per 2-0 (Milan con la Juventus e Inter a Firenze).

C'è da dire che da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata e a Milano sono piovuti Scudetti e Coppe Campioni in abbondanza, ma oggi la situazione è decisamente diversa. Il campionato 2014-15 sta riscrivendo la geografia "pallonara" del nostro Paese. Infatti, grazie al formidabile momento di Sampdoria e Genoa, la classifica calcistica delle città italiane è stata totalmente stravolta con i rossonerazzurri davanti solo a Verona.

A guidare questa particolare graduatoria è la Capitale: Roma ha 55 punti, al secondo posto Genova con 51 punti, poi Torino, con 48 punti, e quindi Milano a "soli" 38 punti, chiude Verona a quota 27. Insomma, se neanche la Mano Divina di Sant'Ambrogio è riuscita a far brillare le sue squadre nel giorno della festa cittadina, allora c'è da preoccuparsi e sperare che questa volta, ad aiutare Milan e Inter, intervenga il "Divin' portafoglio" dei suoi presidenti: e questo sembrerebbe davvero un grande Miracolo.

Andiamo, però, con ordine perchè è vero che c'è bisogno di investire e comprare, ma è altrettanto vero che ci sono da giocare altre due partite per le milanesi. Quello che al momento è indiscutibile è che non si possono affrontare le prossime gare come nell'ultimo turno.

Partiamo dal Milan. I rossoneri, a Genova, sono usciti sconfitti dal Marassi sostanzialmente per la solita disattenzione su corner-punizione che puntualmente inifila Diego Lopez. Era successo a Parma, con il colpo di testa di Lucarelli; ad Empoli, con i gol dei toscani figli di un corner e da un calcio di punizione; con il Palermo è stato direttamente Zapata ad insaccare il proprio portiere sugli sviluppi di un corner ed anche a Marassi, sponda blucerchiata, Eder l'aveva messa in seguito ad un calcio piazzato. Ultimo, in ordine di tempo, Antonelli che ha approfittato della solita dormita di Bonera per firmare l'1-0 in una gara giocata sostanzialmente alla pari, forse andando solo un po' in difficoltà sulla corsa contro un Genoa tarantolato.

La cura Giovanni Vio, l'esperto sulle situazioni di palla inattiva, fortemente voluto da Inzaghi, non sembra funzionare. Tanti i punti interrogativi a riguardo: è colpa dei giocatori? è colpa dell'allenatore? Un mistero che dovrà essere presto risolto perchè se è vero, come dice Inzaghi, che lui è venuto qui non solo per far rinascere il Milan ma per vincere, dovrà cambiare certamente qualcosa, perchè così non va.

Come detto, non se la passa bene neanche l'altra sponda del naviglio. L'Inter di Mancini, fondamentalmente, è la stessa di quella di Mazzarri. Poche idee, tanta confusione, sviste e scivoloni. I gol degli attaccanti non basteranno mai finchè vedremo Palacio lanciare in porta un avversario (lo scorso anno, un "assist" in fotocopia lo fece Guarin a Livorno). Mancini sta provando a metterci un po' della sua esperienza, e qualcosa può anche essere migliorato, ma c'è ancora tanto lavoro da fare. Fondamentalmente, dire a Mancini di portare in Champions una squadra dal livello tecnico così basso (forse il più basso degli ultimi dieci anni nerazzurri) è come dire a Armani di creare un abito da sposa con la carta igienica.

Daniele Polidoro


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore