Residenze per universitari, Costantini accusa Chiodi

''È una competenza regionale non assolta''

02 Ottobre 2009   12:36  

"Prima il lavoro, poi la ricostruzione delle case e poi ancora le chiese. Questo il criterio guida assunto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, all'indomani del terremoto, partendo dalla consapevolezza che senza un lavoro, senza la ripresa delle attivita' produttive, un tetto, per quanto confortevole, non poteva bastare a rimettere insieme la popolazione". Lo dice il capogruppo dell'Idv alla Regione, Carlo Costantini, il quale sottolinea che "a L'Aquila il lavoro e' anzitutto l'Universita', il vero motore dell'economia locale, ieri, oggi e ancor piu' domani. La residenzialita' degli studenti universitari e' probabilmente l'unica competenza regionale che Chiodi non e' riuscito a scaricare su Bertolaso: per chiunque abbia conosciuto in questi mesi Chiodi non e' un caso, quindi, che a pochi giorni dall'inizio delle attivita' didattiche, rispetto agli ottomila alloggi necessari per gli studenti, ne risultino recuperati solo 212 e neppure dalla Regione, ma direttamente dall'Universita'. Chiodi - accusa Costantini - ha fatto per 6 mesi l'hostess di Berlusconi e degli altri capi e capetti del PDL giunti a L'Aquila per i riflettori delle televisioni, mentre Pagano, per non essere da meno, ha costretto il Consiglio regionale a occuparsi, oltre che di cravatte e di nodi delle cravatte, solo di commemorazioni, di ringraziamenti, di cerimonie, come quella che ha imposto per l'ennesima volta al Consiglio regionale anche per la seduta di martedi' 6 ottobre. Requisire alloggi e occupare terreni per collocarvi moduli provvisori per gli studenti fa arrabbiare i proprietari e non ti fa andare in televisione. Molto meno impegnative e piu' gratificanti da un punto di vista mediatico le cerimonie e i tagli dei nastri. Ma il bello - rileva Costantini - arrivera' quando ci sara' dato modo di fare chiarezza anche sugli appalti e sul gigantesco vortice di denaro che ha girato e continuera' a girare per i prossimi anni attorno alla ricostruzione. E' solo un problema di tempo e di disponibilita' dei dati che 'pinocchio-Brunetta' aveva promesso di mettere online e che nei fatti risultano, invece, 'secretati': quando li avremo, prima ancora di giudicarli, li metteremo on line a disposizione dei cittadini".

LA REPLICA DI CHIODI

"Sarebbe davvero utile poter applicare anche da noi il criterio guida della Regione Friuli Venezia Giulia per la ricostruzione post terremoto per cui deve venire prima il lavoro, poi le case e, infine, le chiese. Questo principio pero', ricordato e fatto proprio dal Consigliere Costantini, credo sia valido solo laddove i tre elementi citati non siano interdipendenti". Lo afferma il presidente della Regione, Gianni Chiodi, replicando al capogruppo dell'Idv, Carlo Costantini. "Forse in Friuli - aggiunge Chiodi - cio' e' avvenuto, ma all'Aquila la situazione e' ben diversa. Applicare anche per l'Aquila un freddo slogan significa non aver compreso appieno la dimensione di quanto accaduto nel nostro capoluogo e nei comuni limitrofi il 6 aprile scorso: tra i molti numeri della tragedia sara' sufficiente ricordare che gli sfollati sono arrivati alla sconcertante cifra di oltre 70 mila. La stragrande maggioranza degli alloggi per gli studenti universitari era nel centro storico del Capoluogo abruzzese. Per far ripartire il centro storico, come anche Costantini dovrebbe sapere, c'e' bisogno - secondo Chiodi - di una seria pianificazione fondata su rinnovati criteri di sicurezza e di programmazione urbanistica: i tempi per fare cio' devono essere obiettivamente rapidi, ma non dettati da una inutile e dannosissima fretta. Pensare che oltre le mura del centro storico si ricostruisca una citta' e, come vuole Costantini, anche l'intera offerta residenziale per gli universitari, magari pubblica, priverebbe per sempre la citta' dell'Aquila del vero motore dell'economia locale e di una linfa vitale insostituibile per la rivitalizzazione del centro storico. Come Commissario delegato alla ricostruzione degli edifici pubblici mi sono attivato da subito per risolvere i problemi dell'universita', coinvolgendo sia il Ministero che i massimi vertici dell'Ateneo aquilano, e abbiamo ottenuto gia' significativi risultati. Sono stati gia' resi disponibili grazie al lavoro del mio ufficio 40 milioni di euro per la ricostruzione urgente delle strutture universitarie, abbiamo condiviso con il Rettore la necessita' di coinvolgere privati imprenditori per realizzare campus residenziali per gli studenti senza escludere eventuali fondi pubblici per rendere maggiormente attrattivi i relativi investimenti privati, grandi aziende nazionali sono intervenute per il finanziamento di progetti di campus residenziali e didattici anche nell'ottica di creare centri di ricerca utili non solo nella fase dell'emergenza ma anche in futuro, l'universita' e le aziende per il diritto allo studio regionali hanno avviato le procedure per reperire alloggi privati o per verificare l'interesse di privati a mettere a disposizione strutture da adibire a residenzialita' universitaria, abbiamo velocizzato la conclusione di progetti che alla data del sisma erano pendenti. Tutto cio' - aggiunge Chiodi - nella consapevolezza pero' che la Regione deve intervenire solo per garantire l'accesso allo studio dei piu' bisognosi e dei meritevoli come recita la nostra Carta Costituzionale e non di tutti gli studenti per i quali pero', nonostante non possano vantare un generico diritto ad avere un 'alloggio per studiare', metteremo in campo ogni sforzo utile. Non e' possibile requisire alloggi ed espropriare terreni per edificare alloggi provvisori per gli studenti non perche' cio' fa 'arrabbiare i proprietari e non fa andare in televisione', come dice il Consigliere Costantini, ma perche' colpirebbe a morte il centro storico ricostruito e perche' la possibilita' di dare un tetto a tutti gli sfollati, anche oltre il progetto CASE, sarebbe gravemente minacciata. Resta comunque la possibilita' di sostituire l'offerta privata per gli studenti esistente prima del 6 aprile con altra offerta privata come, per esempio, campus studenteschi sui quali e' possibile lavorare ma con il consenso del Comune de L'Aquila per l'individuazione delle aree disponibili.


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