Ricostruire L'Aquila per chi? Oltre 800 le iscrizioni in meno nelle scuole. La diaspora continua

17 Dicembre 2013   12:18  

Dati preoccupanti quelli che illustra nell'intervista telefonica Angelo Mancini, preside e consigliere comunale dell'Aquila città Aperta-Idv 

Nelle scuole dall’infanzia alla secondaria del capoluogo terremotato rispetto al 2009 si registrano 804 iscrizioni in meno.

Il che significa che circa 2500 persone sono andate via, non abitano più a L'Aquila.

Per l'anagrafe la popolazione è rimasta più o meno tal quale nel post-sisma, ma i dati del censimento non rispecchiano la realtà dei fatti.

Molti aquilani infatti vivono oggi altrove, costa adriatica e Roma in particolare, ma hanno mantenuto la residenza a L'Aquila, per motivi pratici o anche solo affettivi.

Basti pensare a coloro che percepiscono in qualità di sfollati residenti l'assegno mensile di autonoma sistemazione vivendo però fuori città.

Dunque, ragiona Mancini, potrebbero essere molte di più le persone che hanno abbandonato la città terremotata, non solo le famiglie degli studenti, ma tanti precari e disoccupati senza raccomandazione nè entrature che nel territorio aquilano non trovano uno straccio di lavoro, un salario dignitoso, un solo motivo valido per restare.

''Nella mia scuola – spiega poi Angelo Mancini - sono sempre di più i genitori che vengono a fare richiesta di aiuti per l'acquisto di libri, segno che il malessere sociale e la povertà aumenta''

Sono arrivati miliardi per l'emergenza e la prima fase della ricostruzione. Ma sempre più aquilani vanno via. Ma nonostante queste evidenze poco o nulla si fa per attivare concrete politiche di sostegno al reddito, trasformando ad esempio in prospettiva l'assegno di autonoma sistemazione in una sorta di reddito di cittadinanza.

 

di Filippo Tronca

 


Galleria Immagini

Angelo Mancini
Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore