Ricostruzione, Pietrucci: "Finalmente le regole cominciano a delinearsi"

Alla luce di quanto emerso negli ultimi giorni, sento – in attesa di risultati che confermino o smentiscano quanto riportato dai giornali - di dire grazie alla Procura della Repubblica, alla Guardia di Finanza e agli organismi competenti che stanno contribuendo a fornire nuovi strumenti per risolvere il problema serissimo di mancanza di regole e di loro applicazione, per quanto riguarda la ricostruzione privata aquilana e del Cratere tutto, post sisma 2009.

L’equivoco fondante di determinazione degli ambiti fra pubblico e privato dal 2009 ad oggi non è mai stato risolto, in barba a sentenze, leggi e disposizioni normative, che se applicate, avrebbero potuto almeno in parte gestire meglio l’intera vicenda “ricostruzione”. Adesso gli strumenti cominciano a delinearsi, finalmente il quadro comincia a chiarirsi; sono certo concorrerà ad eliminare la percezione della nostra città come catalizzatrice di malaffare e di cattive prassi.

Dice bene il Sindaco, che denuncia da anni il malaffare e il pressapochismo nel quale si muovono le nuove “figure” professionali legate alla ricostruzione privata. Non tutte, ovviamente, ma molte delle professionalità, legate per esempio alla presidenza di Consorzi private, sono rivestite da semplici cittadini che – investiti di fiducia da parte dei loro coinquilini – in molti casi non possiedono non solo le competenze per gestire le complesse fasi della ricostruzione amministrativa economica e procedurale, ma neanche delle regole certe su cui fare affidamento.

Quel che è certo è che la normativa stabilisce per loro una percentuale a emolumento, spalmata sugli anni della ricostruzione del proprio aggregato. E basta. Spesso non è chiaro neanche in base a quale documento contabile poter esigere la cifra pattuita. Questo è solo uno degli infiniti aspetti non chiariti, a conseguenza della mancata definizione del rapporto soldi pubblici/ricostruzione privata fino ad oggi imperante.