Rimozione macerie: la preoccupazione della Cna

22 Maggio 2011   20:48  

Riceviamo dalla Cna L'Aquila e pubblichiamo: 

'' Desta, quantomeno, perplessità quanto previsto oltre che alla giusta e necessaria operatività del Corpo dei Vigili del Fuoco e delle Forze Armate si autorizza, in deroga agli articoli 212 (iscrizione all'albo nazionale), 193 (FIR) e 188-ter del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 e successive modificazioni ed integrazioni, l'A.S.M. S.p.A. Società Aquilana Multiservizi (O.P.C.M. 3923 del 18.02.2011, pubbl. G.U. n. 43 del 22.02.2011) che causerebbe una posizione di indubbio vantaggio esercitando un potere monopolistico, in quanto non consente alle imprese private autorizzate e operanti, prima dell'emanazione dell'O.P.C.M. 3923/2011, per il trasporto, la raccolta, il recupero, la frantumazione di rifiuti non pericolosi di misurarsi in un libero mercato regolamentato da leggi ben precise.

Altresì, riscontrata la non adeguata strutturazione dell'Azienda oltre che l'attuale insufficiente dimensionamento del deposito EX TEGES, bisognerebbe ricorrere nelle operazioni di rimozione derivanti dal conferimento differenziato dei materiali da costruzione e demolizione, al trasporto in altri siti con aggravio di costi e tempi più lunghi.

Come se non bastasse, in un territorio con gravi danni economici, se ne aggiungerebbero altri causati dal forzato fermo dei titolari degli impianti di recupero dei rifiuti inerti impossibilitati a ricevere i rifiuti in ingresso conferiti da trasportatori diversi da quelli su citati (O.P.C.M. 3923/2011, ART.1 e puntualizzata dalla nota prot. N.24025/2011 del Dirigente Settore Ambiente e Urbanistica della Prov. di L'Aquila), i quali si troverebbero oltre che ai relativi ingenti danni economici per gli investimenti effettuati necessari alla realizzazione degli impianti dei rifiuti di recupero, alla immediata e forzata conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro.

Non solo, ciò investe anche gli autotrasportatori autorizzati sia per conto proprio che per conto terzi, facendo mancare una sostanziale forza lavoro, che allungherebbe ancor più i tempi necessari alla ricostruzione.

Come dire un'economia al contrario, una volontà ormai riscontrata in questi due anni a porre o contrapporre soluzioni che alle ormai collaudate strategie in casi analoghi.

Non si può certo immaginare che si possa continuare ad accettare tale condizioni, in quanto si sta superando ogni limite di accettabilità che pone in gravi difficoltà il tanto già delicato equilibrio umano.

Chiediamo quindi, a tutela degli interessi generali, in rappresentanza dell'economia sana delle imprese, di porre immediati quanto mai urgenti misure di ripristino delle condizioni ante OPCM 3923 con una nuova OPCM che definisca inequivocabilmente le note regole di gestione delle macerie con le imprese abilitate.

Firmato: CNA L'AQUILA


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