Sanitopoli, chiesto il riesamino delle posizioni di Boschetti, Mazzocca e Bucciarelli

05 Luglio 2013   18:46  

Nelle udienze pomeridiane del processo Sanitopoli, parola alle arringhe difensive degli avvocati di Antonio Boschetti, Bernardo Mazzocca e Angelo Bucciarelli.

Per primo ha parlato Claudio Lattanzi, legale di Boscchetti, che ha sostenuto in primis "la diversità tra le posizioni dell'ex assessore alle Attività Produttive, accusato di sola concussione, rispetto a quelle degli altri principali imputati". Accusa di concussione, ha proseguito Lattanzi, "circa la quale non vi é alcuna prova diretta, ma solo indizi, che vanno valutati come tali: non vi é infatti alcuna testimonianza certa della cessione di una somma di denaro da Angelini a Boschetti, nè si hanno prove che Boschetti sapesse che Cesarone aveva persiuaso Angelini a dargli soldi. Nemmeno Sciarelli, autista di Angelini, ha mai dichiarato di aver accompagnato l'imprenditore da Boschetti. Non vi é dunque nulla che accerti l'appartenenza del mio assistito all'associazione".

Tali concetti sono stati rimarcati poco dopo anche dall'altro legale di Boschetti, l'avvocato Tommaso Marchese, che ha esortato la corte circa "la necessità di andare fino in fondo di fronte all'esigenza di scoprire la verità autentica, poiché fatti non veri non possono portare ad una condanna per concussione".

Di seguito é stato il turno di Ugo Di Silvestre, difensore di Mazzocca (ex assessore regionale alla sanità) e Bucciarelli (segretario del medesimo Assessorato): secondo l'avvocato, "si é tentato di fare passare Mazzocca come un individuo incapace ed eterodiretto, nonostante il suo importante incarico, accusandolo di aver soppresso un verbale riguardante la modifica di una normativa regionale. Verbale che poi é stato reperito nell'ufficio di Di Stanislao, per cui l'accusa di soppressione colposa é di fatto inconsistente, e poiché non si ravvisa alcuna responsabilità di Mazzocca ne chiediamo l'assoluzione poiché il fatto non sussiste".

Di Silvestre ha poi coinvolto nell'arringa difensiva anche Bucciarelli, dichiaratosi egli stesso innocente circa l'accusa di aver imposto ad Angelini l'assunzione di alcune lavoratrici originarie di Villa Celiera, poiché, ha proseguito poi l'avvocato, "tra i miei due clienti ed Angelini non vi é mai stato alcun contatto durante tutta la vicenda, e soprattutto, nonostante l'allora responsabile del personale di Villa Pini, Antonio Salvatore, abbia dichiarato di aver assunto le donne su esplicita richiesta di Mazzocca, le stesse lavoratrici hanno smentito di aver mai incontrato lui o Bucciarelli".


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