Sequestro di beni alla famiglia Spinelli, GdF e Questura: "Azioni congiunte efficaci, continueranno"

10 Giugno 2013   11:59  

Dopo una lunga serie di indagini, una operazione congiunta della Guardia di Finanza e della Questura di Pescara ha portato nelle prime ore di stamani al sequestro di beni immobili per circa un milione di euro ai danni della famiglia rom Spinelli, molti membri della quale sono risultati già oggetto di significativi precedenti penali per reati contro il patrimonio.

Nello specifico, oggetto del sequestro sono stati cinque unità immobiliari site nel capoluogo adriatico e due appezzamenti di terreno ubicati nel territorio comunale di Capestrano, in Provincia dell'Aquila, tutti intestati a membri del clan rom, nello specifico il capofamiglia Cristofaro, la figlia Adelaide e la nuora Rosina.

Tale operazione va ad inserirsi nell'ambito del quadro generale delle inchieste condotte dalle forze dell'ordine contro le principali famiglie rom pescaresi dal 2007 ad oggi, che hanno comportato l'adozione di provvedimenti di sequestro di beni per quasi 32 milioni di euro complessivi e 113 misure di sorveglianza speciale.

"Il complesso lavoro di indagine svolto ed le conseguenti misure nei confronti di tali soggetti sono stati possibili in modo particolare grazie all'applicazione del decreto legislativo n° 159 del 2011, che consente, dietro autorizzazione del presidente del Tribunale, di procedere al sequestro anticipato di beni nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi, se si presume vi siano sufficienti presupposti", ha specificato in conferenza stampa congiunta il colonnello Mauro Odorisio, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, che ha di seguito voluto evidenziare come "si é trattato dell'ennesima operazione di contrasto da parte delle forze dell'ordine nei confronti di famiglie malavitose, che vivono e si arricchiscono alle spalle dellacollettività onesta. La nostra attività continuerà, e queste persone non troveranno pace fin quando non sarà stato sequestrato loro tutto il possibile".

In chiusura della conferenza, il colonnello Odorisio ed il Questore di Pescara Paolo Passamonti hanno rimarcato una volta di più "l'ennesima dimostrazione di efficienza ed efficacia di tali operazioni congiunte delle forze dell'ordine, che proseguiranno attraverso un capillare lavoro di indagine".

Lorenzo Ciccarelli

 


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