Virtus Lanciano, per la panchina salgono le quotazioni di Oddo
Riscattata l'altra metà di Piccolo
Continua la ricerca del nuovo allenatore da parte della dirigenza della Virtus Lanciano.
Se fino a ieri il favorito sembrava nettamente il tecnico della Primavera juventina Marco Baroni, oggi si può dire che la corsa é divenuta pressoché a due, dopo gli attestati di stima espressi dall'ad Guglielmo Maio nei confronti di Massimo Oddo: "Si tratta di un'idea romantica ed accattivante, dal momento che Oddo é un personaggio di indubbio carisma, e soprattutto molto giovane e dalle idee innovative, caratteristiche che a noi piacciono moltissimo. Il fatto che non abbia mai allenato prima non vuol dire nulla per noi, al contrario si tratterebbe di una bella sfida. Per ora, comunque, non siamo andati oltre una chiacchierata informale".
L'ad, però, ha tenuto a precisare che "le altre varie opzioni per l'allenatore restano valide, e non é detto che ai nomi già in circolo non possano aggiungersene altri". Oltre a Baroni e Oddo, ad ora, l'altro nome ricorrente é quello di Simone Inzaghi, fresco campione d'Italia alla guida della Primavera della Lazio, mentre dal lotto é uscito definitamente Giovanni Stroppa, ufficialmente accasatosi allo Spezia. Tale circostanza implica dunque che Carmine Gautieri ha ora di fronte a sè tre sole ipotesi: il Lecce, l'under 21 al posto di Mangia e il clamoroso ritorno al Lanciano. Delle tre, la più accreditata é quella della firma con il club salentino, forte di un progetto ambizioso e di un ricco biennale già offerto al tecnico, oltre che della possibilità di ricominciare da zero con un gruppo nuovo, tuttavia l'ipotesi del ritorno sulla panchina dei frentani é ben più defilata, ma non ancora da accantonare.
Intanto, la società ha comunicato tramite una nota sul proprio sito ufficiale di aver raggiunto con il Livorno il riscatto per l'altra metà dell'attaccante Antonio Piccolo, autore di 7 reti nei sei mesi trascorsi a Lanciano, con un investimento di circa 200.000 euro. Non sono invece stati riscattati i cartellini di Fabrizio Paghera e Luigi Falcone.
Lorenzo Ciccarelli
