Boschi apre a L'Aquila un centro ricerca sul rischio sismico

18 Marzo 2010   14:23  

Ruspe a lavoro da stamattina in piazza Palazzo a L'Aquila. Esercito e Vigili del Fuoco con i propri uomini e mezzi all'opera per rimuovere le macerie da davanti la sede del Comune. Proprio lì dove da qualche domenica i cittadini armati di carriole spalavano i detriti. Di macerie ne hanno rimosse poche ma qualcosa di grande il popolo delle carriole deve averlo mosso. La notizia è stata accolta con favore anche da chi, maliziosamente, ha subito pensato ad una scelta propagandistica, visto che quella piazza era diventata un po' il simbolo dei ritardi nella ricostruzione.

L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia intanto ha formalizzato la scelta di insediarsi a L'Aquila con una propria struttura, punto di riferimento nel campo degli studi e delle ricerche finalizzati ad acquisire nuove conoscenze per la mitigazione del rischio sismico.

Ad annunciarlo lo stesso presidente dell'ente Enzo Boschi, che qualche settimana fa aveva effettuato un sopralluogo nell'edificio, a ridosso di piazza Duomo, dove nel giro di massimo tre mesi sarà allestita la sede dove saranno impegnati fino a duecento fra sismologi e ingegneri sismici.

Le zone sismiche del Paese sono paradossalmente quelle dove non sono presenti centri di ricerca dell'Ingv – come ha confermato lo stesso Boschi – la scelta di costituire a L'Aquila una struttura permanente ha dunque un profondo significato non solo simbolico. In Irpinia – ha aggiunto il presidente della Regione Chiodi – questo è avvenuto venti anni dopo il terremoto, da noi ad appena un anno di distanza.

Nelle interviste Gianni Chiodi (Commissario per la ricostruzione) e Enzo Boschi (presidente Ingv).

(MS)

 


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