Bper, Copersini (Fisac Cgil): "I problemi ci sono ma strumentalizzazione non serve"

11 Dicembre 2017   11:01  

In questi giorni gli organi di stampa hanno dato ampio risalto alle dichiarazioni di una delle organizzazioni sindacali del settore bancario in merito alla situazione della BPER in provincia dell’Aquila. Le problematiche poste sono reali, tanto da essere state più volte affrontate dai sindacati a livello aziendale e territoriale. Da oltre tre anni stiamo lanciando un grido d’allarme in merito alla perdita di posti di lavoro nel territorio abruzzese, e aquilano in particolare. Lo abbiamo fatto sia come Fisac, sia congiuntamente con le altre sigle.

L’Ufficio Ricostruzione è effettivamente in fase di chiusura, con trasferimento a Modena di tutte le attività. Il numero di 80 posti di lavoro complessivamente persi in provincia non solo è veritiero ma rappresenta purtroppo solo una parte del prezzo che questo territorio dovrà ancora pagare: già dal prossimo anno con il nuovo piano industriale dovremo aspettarci nuove chiusure di filiali e nuovi tagli occupazionali. Ormai da anni siamo in trincea per difendere ogni singolo posto di lavoro, una battaglia che dovrà continuare nonostante il disinteresse pressoché totale delle istituzioni locali, che fin qui poco o nulla hanno fatto per sostenerci.

Fatta questa premessa, la Fisac-Cgil prende le distanze dal comunicato stampa della scorsa settimana in quanto il suo contenuto, mescolando fatti reali con informazioni datate e notizie non confermate, appare improntato a un sensazionalismo che non giova ai lavoratori, esponendoli a facili strumentalizzazioni (che puntualmente sono arrivate).

Facciamo un minimo di chiarezza. La chiusura dell’Ufficio Ricostruzione è una decisione presa da oltre due anni, che abbiamo cercato di contrastare a più livelli. Da un lato siamo riusciti a ritardarla fino ad oggi, anche grazie all’intervento della Fondazione Carispaq; dall’altro abbiamo ottenuto che tutti gli addetti fossero ricollocati in altri uffici, senza perdita di posti di lavoro per la città. Si tratta di una partita chiusa da tempo, per la quale non si comprende l’opportunità di riportarla al centro dell’attenzione con tanta enfasi.

Quanto al mancato rinnovo in blocco di 29 lavoratori interinali, si tratta di una notizia che la BPER non conferma e per la quale non esistono comunicazioni ufficiali. Ribadiamo purtroppo che ulteriori tagli occupazionali rappresenteranno già nell’immediato futuro un’eventualità estremamente concreta, che richiederà il massimo impegno per limitarne quanto più possibile l’impatto, ma è opinione della FISAC che cercare attenzione citando numeri e fatti non verificati rischi di creare confusione e nuovi timori, finendo col danneggiare i lavoratori.

E infatti giovedì scorso è arrivata la sortita di un esponente del M5S Aquilano che lancia una “provocazione-invito”: spostare i conti presso altri istituti.

La Fisac-Cgil ricorda che, sebbene ridimensionata rispetto alla vecchia Carispaq, la BPER rappresenta tutt’ora una delle aziende più grandi e importanti del territorio, con oltre 270 addetti nella sola provincia dell’Aquila. Chiunque pensi di guadagnare facilmente visibilità e consenso giocando sulla pelle dei lavoratori BPER si assume un’enorme responsabilità nei confronti loro e delle loro famiglie, contribuendo a renderne più incerto il futuro.

La FISAC/CGIL esige massimo rispetto per i lavoratori BPER, e lancia un appello a tutti affinché si evitino comportamenti dettati da calcoli personali che possano contribuire ad aggravarne le incertezze.



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