Campli incorona il re della porchetta italica

di Nicola Facciolini

23 Agosto 2010   12:53  

E' il trionfo assoluto di Colledara alla 39ma Sagra della Porchetta Italica di Campli. Nicolino Mercuri di Colledara si è laureato Miglior Maestro Porchettaio del 2010, con 548 voti. Nella suggestiva cornice di piazza Vittorio Emanuele della città farnese, gremita all'inverosimile, l'ovazione generale ha salutato il vincitore. La Commissione preposta all'effettuazione del conteggio relativo, attribuito dai 69 giurati assaggiatori delle nove porchette concorrenti al Premio, si è riunita domenica 22 agosto 2010 presso la sede della Pro-Loco Città di Campli.

Alla presenza del Presidente della Pro-Loco, Serafino Chiodi, del Presidente della Giuria popolare, dott. Nicola Biagio Natali e dei membri della Commissione, i signori: Camillo Gramenzi, Serafino Chiodi, Giorgio Santori, Gianfranco Pulsoni e, in rappresentanza del Consiglio Comunale di Campli, il consigliere Gabriele Piotti. E Roberto Chiodi con le funzioni di segretario. La Giuria di esperti, presieduta dal dottor Nicola Biagio Natali, si è riunita Domenica 22 agosto nel ristorante Parco dei Piceni di Campovalano di Campli. Maestosa struttura incastonata tra i monti e raggiunta (altra grande gradita sorpresa camplese) a bordo del pulmino Fiat 642 dell'Anno Domini 1953, gentilmente messo a disposizione da Donato Di Forzo & Fratelli di Scerni. Le nove porchette sono state valutate ("era ammessa la presenza dei preparatori delle porchette o di loro delegati, non vi sono state presenze") con l'attribuzione dei voti, dai 6/10 ai 10/10, e la possibilità di esprimere il mezzo voto. Votanti: 69. Schede valide 67. Schede nulle: 2 (due).

Schede bianche: zero. Dopo aver effettuato l'abbinamento dei numeri da 1 a 9 attribuiti ai singoli concorrenti, anonimi al momento della votazione di ogni singola porchetta concorrente, presso il ristorante Parco dei Piceni di Campovalano di Campli, si è avuto il seguente risultato: Nicolino Mercuri di Colledara (voti 548); secondo classificato Angelo Di Salvatore (voti 536,5); terzo classificato Andrea Foco di Campli (voti 528). Dal quarto al nono classificato (Maria Cappuccelli con voti 502,5; Renato Bosica con voti 495,5; Fulvio Pallotta con voti 492,5; Daniele Bosica con voti 472,5; Ida Falasca con voti 468 e Lucio Di Stefano con voti 448,5) è stato attribuito l'ex-equo con un attestato di partecipazione. Per il secondo anno consecutivo ha trionfato Mercuri con una sublime porchetta, autentica delizia del palato, del cuore e della mente. E con un distacco ancora più marcato sul secondo classificato, rispetto al 2009.

L'assegnazione dei premi ai primi tre classificati si è svolta nella suggestiva piazza Vittorio Emanuele II a Campli, festante come nelle migliori occasioni, tra le calde sonorità dello spettacolare show-concerto live degli Avanzi di Balera, a colpi di luce laser. Quest'anno alla degustazione delle porchette sono stati abbinati i vini delle cantine Velenosi di Ascoli Piceno, Strappelli di Torano e Cioti di Campli. Con i magnifici sei: Pathernus Passerina Colli (Cioti 2008); Indigena Colli Aprutini (Cioti 2009); Cerasuolo (Strappelli 2009) Montepulciano d'Abruzzo; Strappelli 2007; Lacrima-Velenosi; Passerina Terra (Velenosi 2009) IGT delle vicine Marche.

A Campli è festa ogni Domenica dell'anno, per la Fiera settimanale con annessa porchetta da gustare in piazza. Per questo il bilancio della 39ma edizione della Sagra è decisamente positivo. Il grande successo di pubblico decreta il successo della Porchetta Italica di Campli (dal 19 al 22 agosto 2010) organizzata dalla Pro-Loco Città di Campli con il patrocinio del Comune di Campli e del Bim. Tutto lascia ben sperare per il futuro.

"Sono state registrate circa 20mila presenze giornaliere con, più o meno, cinquanta porchette vendute a sera" - fanno sapere gli amici Camplesi. Con 400 panini a porchetta! Il Presidente della Pro-Loco, Serafino Chiodi, e lo staff organizzativo si sono espressi molto soddisfatti dell'andamento della manifestazione e di come hanno predisposto la macchina organizzativa. Divin porcello, vini, formaggi, tartufi, miele, olio d'oliva e tante altre leccornie camplesi faranno da cornice, con le radici ben salde nella storia e nella tradizione popolare alla più importante kermesse enogastronomica e culturale abruzzese. Dieci coppie della Quadriglia di Chiarino (Tossicia) hanno allietato la città farnese con i loro tradizionali balli folcloristici nei caratteristici costumi.

Circa 60mila visitatori nella quattro giorni della Sagra di Campli: sono questi i grandi numeri della Porchetta Italica che celebra a Campli (Te) l'arte suprema gastronomica italiana, i suoi vini, le sue energie più vitali in Italia e nel mondo. Un evento globale reso possibile grazie agli ospiti (abruzzesi, laziali, umbri e marchigiani) al Comune di Campli, alla Pro Loco Città di Campli, al Bim, alla Provincia di Teramo, ai Vigili Urbani, ai Carabinieri, alla Protezione Civile, alla Croce Rossa, ai volontari del Soccorso Farnese di Campli.

Si sente, naturalmente, la forte necessità di una Giuria tecnica popolare che, dopo aver prestato il solenne giuramento mazziniano ("Invoco su di me l'ira degli uomini e l'ignominia dello spergiuro se tradissi in tutto o in parte il mio giuramento") del buon gastronomo (anche la ritualità vuole la sua parte), porti in tavola a compimento il suo giudizio su tutte le porchette in gara, sempre "secondo il responso delle papille gustative". E dei progressi, rispetto allo scorso anno, sono stati decisamente fatti. Sempre in segno di rispetto e omaggio al Popolo camplese ed alla Porchetta italica, autentico monumento del gusto e della qualità della vita semplice e originale di una volta. Il Divin Porcello ha colpito ancora nel segno. La Sagra della Porchetta Italica è soprattutto cultura.

E' un evento culturale, sociale ed eno-gastronomico unico ed originale "che - fa notare lo storico Nicolino Farina - fin dal 1964 intende valorizzare e celebrare la porchetta dell'antico popolo italico, autentico monumento del gusto consacrato dal successo conseguito al Vinitaly ed al Salone del Gusto di Torino". E' in itinere la realizzazione di un parco archeologico. Il successo popolare della Sagra con oltre 60mila presenze prima la tenacia degli Abruzzesi. I tesori di Campli sono molti altri: centro storico, Santuario della Scala Santa, Chiesa cattedrale e il Museo archeologico statale con i suoi preziosi reperti italici della necropoli di 5mila tombe di Campovalano. Non solo.

In esclusiva, siamo venuti a conoscenza del grande Progetto camplese per la valorizzazione, l'allevamento e la riproduzione del tradizionale porcello nero italico, il Re nero delle nostre vallate. Sarà il grande protagonista, con la sua porchetta made in Campli, del Salone del Gusto a Torino il prossimo ottobre 2010. Il tentativo o esperimento che dir si voglia, è davvero straordinario, come rivela Nicolino Farina in esclusiva. Grazie all'abilità dei maestri porchettai camplesi, tutto è possibile. "Abbiamo cercato e trovato un allevatore camplese dell'antico maiale abruzzese nero - rivela Nicolino Farina - che è riuscito con uno stratagemma particolare a valorizzarlo nel suo allevamento di 200 suini neri allo stato brado: questi maiali sono piuttosto particolari anche per la loro forma strana".

Cosa intende fare la Pro-Loco di Campli? "Naturalmente cercheremo di valorizzare l'iniziativa. Abbiamo già fatto una prova riuscita piuttosto bene". Arrostire questi porci di antica razza e farne la porchetta, è una sfida gastronomica affascinante. A Campli abbiamo sperimentato un incrocio speciale tra le due razze, producendo già una buona porchetta. Ora saranno altri maestri porchettai camplesi a produrre porchette con il solo maiale nero che sarà il protagonista al Salone del gusto di Torino, dal 21 al 25 ottobre 2010". Emergono altri particolari interessanti.

"L'allevatore in questione, del quale non riveliamo il nome, è già un famoso produttore di alimenti biologici". La sperimentazione che solo per ora non prevede la partecipazione dell'Università di Teramo, è già legata a un'altra grande iniziativa che coinvolgerà l'Accademia aprutina e un'associazione a carattere sociale con ragazzi diversamente abili in particolare per l'allevamento di questo suino tipico italico. "E' il maiale autoctono più antico che conosciamo" - conferma Farina. "Sappiamo che il maiale comune deriva dal cinghiale - ricorda Farina - ma qui siamo di fronte a una razza tipica nostrana, abruzzese, dunque italica, per una signora porchetta".

A Torino scopriremo per la prima volta in assoluto la bontà della porchetta italica camplese prodotta con il Re nero. "Oltre alla porchetta tipica che tutti conoscono, questa sarà un'alternativa gastronomica camplese. Vedremo.

Se piacerà, come abbiamo ragione di credere, allora potremo pensare di farla gareggiare direttamente con le altre porchette alla prossima edizione della Sagra della Porchetta Italica di Campli, la Quarantesima". Ma siamo ancora agli inizi. Troppo presto per poter parlare dei vari tituli e marchi di qualità e originalità europea.


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