Case chiuse esentasse per i terremotati!

Tra le 2550 proposte di emendamento alla finanziaria, ultimo velleitario assalto ala dirigenza di famelici onorevoli, c'è ne una assai curiosa e pruriginosa che riguarda anche L'Aquila e sui crapuli piaceri a venire

Lucio Malan del Pdl propone infatti la riapertura delle case chiuse su tutto il territorio nazionale e l'uso obbligatorio del profilattico nei rapporti mercenari. Argomentazione forte della proposta è che la prostituzione in Italia ha un giro di affari pari ad un miliardo e mezzo di euro, in mano alla criminalità organizzata, e in parte alle cricche politico-imprenditoriali, dove le escort hanno sostituito le care vecchie mazzette di tangentopoli.

La legalizzazione e conseguente tassazione porterebbe dunque nelle esangui casse dello Stato molti soldi, per la gioia del ministro Tremonti.

Con uno scatto di estrema sensibilità Malan però non si ferma qui, e propone che i bordelli che eventualmente dovessero aprire i battenti nelle aree colpite dal sisma del sei aprile 2009, non paghino le tasse. A L'Aquila insomma sarà più conveniente andare a puttane e la città diventerà una Eldorado per i magnaccia con regolare licenza.

Dai bordelli alle sveltine.

Il senatore abruzzese Paolo Tancredi, salito alla ribalta nazionale per avere firmato per errore, senza averlo letto, un emendamento che prevedeva il condono fiscale ed edilizio, compare anche tra i firmatari di un altra proposta di modifica alla Finanziaria grazie alla quale ''per il 2011 e il 2012 gli importi iscritti nello stato di previsione del Ministero dell'economia e finanze, relativi ai trasferimenti agli Organi costituzionali, sono ridotti del 5 per cento'', rispetto al 10 per cento per ora previsto.

Ovvero questo emendamento dimezza i sacrifici, e i tagli di spesa già modesti messi a carico di Camera, Senato, Quirinale, Palazzo Chigi. Alla faccia delle Regioni che se dovessero essere confermati i pesantissimi tagli, saranno costrette a restituire le deleghe al governo centrale, perché non avranno soldi nemmeno per gestire i servizi essenziali.