Cgil e Fillea aderiscono alla campagna nazionale "Stop al caporalato"

19 Aprile 2011   13:14  

La Cgil Abruzzo, la Fillea Cgil e la Flai Cgil aderiscono alla campagna nazionale, denominata "Stop caporalato", lanciata dal sindacato per una legge contro lo sfruttamento della manodopera.

Per questo ha organizzato un convegno che si terra' giovedi' alle 9.30 all'auditorium Petruzzi di Pescara, durante il quale il sindacato lancera' le proprie proposte e promuovera' la raccolta delle firme.

Annunciando l'appuntamento, Silvio Amicucci, della Fillea Cgil e Luigi Fiammata, dalla Flai Cgil, hanno fatto notare che "l'Abruzzo conosce il fenomeno in maniera non evidentissima, ma siamo preoccupati perche' la legislazione sul lavoro e' permissiva e le imprese cercano di abbattere i costi. In Abruzzo si dice che il fenomeno non sia importante ma i dati ci stanno smentendo. Sta emergendo, tra l'altro, che in edilizia c'e' stato un crollo dei rapporti di lavoro subordinati di 5.000 unita' e un incremento delle partite Iva, che in questo settore sono una aberrazione. Si cerca, in realta', solo di abbattere il costo del lavoro pur di lavorare, perche' si ha una famiglia da mandare avanti".

Da non sottovalutare, poi, "l'esplosione della cooperazione". Il sindacato fa notare che "in giurisprudenza non esiste la parola caporalato", un fenomeno che "ha due facce, e cioe' lo sfruttamento delle persone coinvolte, spesso extracomunitari, e l'economia drogata da questo fenomeno, con la concorrenza sleale e il rischio di infiltrazioni". Tra le questioni segnalate c'e' quella dei controlli, considerato che "il censimento ha preso il via nel 2010 e non ci sono dati precedenti al 2010".

Lanciando l'allarme sul caporalato la Cgil ha reso noti i dati dei controlli eseguiti in Abruzzo in edilizia e agricoltura, raffrontando i dati del 2008 con quelli del 2010. In agricoltura le aziende ispezionate erano 342 nel 2008 e 186 nel 2010, e quelle irregolari erano 121 nel 2008 e 76 nel 2010. I lavoratori irregolari, invece, erano 200 nel 2008 e 339 nel 2010 per cui pur diminuendo il numero delle ispezioni e' aumentato il numero degli irregolari. Per quanto riguarda l'edizilia si e' passati da 2.172 a 1.805 aziende ispezionate, sempre nello stesso arco temporale. Quelle irregolari erano 1.041 nel 2008 e 1.137 nel 2010 mentre i lavoratori irregolari erano 432 e sono passati a 875. E' importante, dice il sindacato, "intervenire in modo preventivo su questi fenomeni".


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