Contagio da Internet-Mania, lo Smartphone dei Genitori Influenza i Figli a Scuola

18 Settembre 2015   05:22  

Una rapida occhiata alla mail dell'ufficio mentre si è al cinema, o a cena con i propri figli, sembra un gesto innocuo ma si sta rivelando un boomerang insidioso. L'internet-mania, infatti, è contagiosa. E sta influenzando già abitudini, salute e performance scolastica dei giovanissimi. A lanciare l'allarme è Aric Sigman della Royal Society of Medicine, convinto che la vita familiare e lo sviluppo dei più piccoli debbano essere protetti dall'intrusione di tablet e smartphone.

La soluzione? Gli adulti devono ricordare il loro ruolo di modelli, comportandosi in modo adeguato. Cioè fissando regole come 'pasti screen-free' e preoccupandosi del fatto che chat e giochi sul telefonino non devono intromettersi nelle conversazioni familiari. L'esperto suggerisce anche di mettere un limite al tempo passato dai piccoli davanti agli schermi: non più di due ore al giorno escluso il tempo trascorso a scuola. Insomma, i genitori devono mettere il lucchetto a tablet e telefonini, lasciando ai figli il tempo per rilassarsi, annoiarsi e trovare da soli il modo per divertirsi.

"La noia - ha spiegato sul 'Daily Mail' l'esperto nel corso di un incontro a Londra - è una cosa buona per i bambini, dà loro il modo per scoprire come distrarsi da soli". E i dati ufficiali, ricordati dall'esperto, gli danno ragione. Entro i 7 anni i nativi digitali ormai hanno giocato con cellulari e tablet per l'equivalente di un anno intero, 24 ore al dì. Cifra che sale a tre anni pieni entro il 18.esimo compleanno. L'uso di internet fra i ragazzi di 16-24 anni è triplicato in un decennio, tanto che alcuni ormai passano più tempo in rete che a dormire. Prontezza, attenzione concentrazione e umore dei bambini sta risentendo di questa overdose, avverte Sigman. Ecco perché, conclude, è il momento di intervenire.

"Via i telefonini dalla tavola a pranzo e a cena. Il cellulare va spento. La famiglia ha bisogno di sentirsi insieme, coesa fuori da quelli che sono gli stimoli che arrivano da smartphone e tablet. Per un bambino l’unione familiare rappresenta una grande stabilità". Lo sottolinea Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, presidente Eurodap (Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico), commentando l'allarme sul contagio dai genitori ai figli dell'ossessione da smartphone e tablet.

"Il telefono - dice l'esperta all'Adnkronos Salute - non deve mai esserci quando un genitore sta vivendo un momento da dedicare completamente al figlio. Il bambino deve sentirsi protetto all’interno della relazione con il genitore e, soprattutto, sentire profondamente la disponibilità vera, totale, di mamma e papà. Se state mandando email e messaggini mentre vostro figlio vi parla - avverte - gli state creando un danno emotivo". I genitori sempre impegnati a casa a parlare al telefono o con gli occhi puntati continuamente su smartphone e tablet mentre il proprio figlio cerca di parlare con loro, raccontando un’esperienza avvenuta a scuola, "stanno creando una barriera tra il loro mondo e quello dei loro bambini o ragazzi. Che inevitabilmente cominceranno a provare una sensazione di distacco".

I rischi, insomma, sono concreti. "Possono nascere comportamenti di chiusura - prosegue - il bambino non si sente accolto, accudito. O anche comportamenti di forte rabbia, atteggiamenti tesi a richiamare l’attenzione". Anche perché "i bambini sono attenti e apprendono i comportamenti delle persone che sono accanto a loro. Li interiorizzano come comportamenti adatti, e quindi l’uso continuo del telefonino per esempio da parte di mamma e papà - dice Vinciguerra - viene considerato giusto da attuare non solo a casa ma anche all’esterno. Fuori casa, purtroppo, trovano delle conferme. Ritrovano infatti lo stesso modello, perché l’ossessione nell’uso degli smartphone è diventato un atteggiamento diffusissimo. E lo ripetono diventando anche loro ossessionati dalla tecnologia", conclude.


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