Corradino D'Ascanio: geniale ingegnere abruzzese

28 Novembre 2013   08:42  

Corradino D’Ascanio è stato un geniale ingegnere abruzzese ideatore del primo prototipo di elicottero moderno e progettista della Vespa Piaggio. Mente fervida sempre in movimento di un’inventiva vivacissima ha tratto dalla realtà circostante una fonte inesauribile di invenzioni e intuizioni geniali.

Il suo nome è sconosciuto ai più ma esperti , ingegneri industriali, designer , negli ultimi venti anni hanno riscoperto questo geniale e lungimirante progettista che ha dedicato l’intera esistenza allo studio e alla ricerca nei più diversi campi, sempre all’insegna di un concetto di sperimentazione che ha rappresentato il filo conduttore della sua esperienza. La sua attività , i suoi brevetti testimoniano quanto fosse in grado di precorrere i tempi sia nelle esigenze del vivere comune che nel campo più specifico dell’aviazione militare e civile.

L’Archivio D’Ascanio, depositato presso l’Archivio di Stato di Pescara con i suoi progetti, le sue invenzioni, i suoi ritrovati tecnici sono oggetto di indagine di studiosi del volo, storici del designer industriale ma anche di studenti.

D’Ascanio nasce il 1° febbraio 1891 a Popoli, comune allora della provincia dell’Aquila, da Giacomo e Anna De Michele. Ancora ragazzo compie i suoi primi esperimenti: piccoli aerei , costruiti in legno e stoffa che Corradino fa volare sulle colline del paese, dopo aver osservato lungamente il volo degli uccelli, le loro ali, il loro movimento e l’anatomia di questi volatili riportati a casa dal padre cacciatore.

La sua passione per l’allora primordiale scienza aeronautica fu dunque precoce; nel 1906 all’età di 15 anni , a soli tre anni dal primo volo dei fratelli Wright, dopo aver studiato le tecniche di volo e le proporzioni tra peso e apertura alare di alcuni volatili, progettò e costruì una sorta di deltaplano, che usò per lanci sperimentali effettuati dalle colline di Popoli.

Frequenta il Regio Istituto Tecnico Ferdinando Galliani di Chieti dove si diploma nel 1909 e, volendo intraprendere studi ingegneristici, si trasferisce a Torino dove si iscrive al Regio Istituto Superiore d’Ingegneria che all’epoca rappresentava il massimo nel campo dell’ingegneria meccanica. Si laurea nel 1914 in ingegneria industriale.

Nel dicembre 1914 , alla vigilia della prima guerra mondiale, si arruola volontario nell’ Arma del Genio, nella divisione “Battaglione Aviatori” di Torino, dove viene assegnato al collaudo dei motori.

Nominato sottotenente di complemento si occupa della prima istallazione di una stazione radio a bordo di un veicolo. Venne poi inviato in Francia per scegliere un motore rotativo da produrre in Italia; così iniziò la produzione dei motori “La Rhone”.

Scoppia la Prima guerra mondiale e D’Ascanio segue un breve corso di pilotaggio concluso senza aver conseguito il brevetto a causa dei molteplici impegni che lo assorbivano in quel periodo. Viene poi destinato al fronte per occuparsi di manutenzione e sorveglianza del materiale assegnato alle squadriglie di volo in particolare al settore del collaudo di motori ed eliche, un contesto adatto agli studi compiuti e alle sue aspirazioni.

Nelle file dell’esercito D’Ascanio mette in pratica anni di studio mostrando la propria esperienza, versatilità e creatività ingegneristica nell’affrontare ogni tipo di situazione. Realizza la prima radiotrasmittente installata su un aereo e un meccanismo di riscaldamento dei motori degli aeroplani bloccati dal congelamento dell’olio conquistandosi la fama di “problem solver” per la facilità e la prontezza con cui riesce a risolvere le problematiche tecniche cui l’aviazione militare di quegli anni andava incontro.

Nel 1917 a Popoli si fidanza con Paola Paolini, non esistendo ancora il telefono e volendo conversare con la ragazza più a lungo di quanto permettessero le rigide convenzioni del tempo, installò una telecomunicazione sistemando nelle due abitazioni apparecchi a batteria locale e inserendoli nella rete elettrica dell’illuminazione che erogava corrente solo nelle ore notturne.

Nel gennaio 1918 si trasferisce negli Stati Uniti al servizio della “Pomilio Brothers Corporation” ma i rapporti con la società si incrinarono subito e Corradino decise allora di percorrere altre strade nel campo dell’industria aeronautica statunitense costituendo una società aeronautica con l’ing.Ugo Veniero D’Annunzio, figlio del Vate per la realizzazione di un aeroplano equipaggiato con un motore di motocicletta Harley Davidson.

Purtroppo l’avventura americana non ebbe i risultati sperati in quanto questo progetto e altri , tutti di elevato interesse, furono archiviati e mai realizzati a causa di un’ inversione di tendenza di mercato del tempo e nel settembre 1919 Corradino D’Ascanio, deluso , si imbarca per l’Italia.

Al suo rientro a Popoli insedia uno studio tecnico dove ha una intensa attività di progettazione sia per l’industria privata che nel settore delle opere pubbliche. Gli anni popolesi sono assai fecondi, decine sono infatti i brevetti degli anni venti - trenta relativi al mondo aeronautico e non solo.

Tra questi troviamo: il distributore di sapone ; il torchio per la pressatura delle olive, il forno elettrico per la cottura del pane e per la pasticceria , la macchina per la catalogazione e ricerca rapida di documenti , e il segnalatore di eccesso di velocità per veicoli.

Lo studio popolese gli rende bene ma l’idea del volo non lo abbandona mai.

Nel 1917 sposa Paola Paolini , nel 1922 nasce il primo figlio Giacomo, nel 1927 il secondo Giorgio. Nonostante gli impegni familiari e professionali non cessa di interessarsi all’aeronautica e continua a progettare veivoli e nel 1925 nasce il brevetto dell’elicottero a due eliche.

La costruzione e l’assemblaggio dei pezzi meccanici che compongono l’ elicottero vengono effettuati in base ad un accordo con Eugenio Camplone presso le sue officine di Pescara , in cambio D’ Ascanio gli progetta macchine industriali tra cui i torchi per frantoi.

Ma i prototipi di elicottero D’AT1 e D’AT2 da lui realizzati volano per pochi secondi e poi ricadono a volte mettendo in pericolo la vita dei due soci, questi esperimenti consentiranno a D’ Ascanio di progettare un nuovo elicottero, molto superiore ai precedenti: un aliante AD’A che però non volerà mai.

Nel 1945 terminato il conflitto mondiale, l’ Italia è in ginocchio e la maggior parte delle fabbriche è distrutta, anche la Piaggio è alle prese con i problemi del dopoguerra e c’era da risolvere la questione della riconversione degli stabilimenti ad una produzione di pace.

Enrico Piaggio ebbe una geniale intuizione: costruire un motociclo, a basso costo accessibile a tutti.

Nell’estate del 1945 fu chiamato D’Ascanio che affrontò il problema con una mentalità del tutto nuova.

L’ingegnere non amava le motociclette non se n’era mai occupato dal punto di vista costruttivo e come veicolo non gli piaceva. Pensò a un mezzo per chi non era mai salito su una motocicletta e non amava la sua guida difficile. Ideò così la Vespa.

Il primo modello del leggendario motociclo, la 98, fa la sua comparsa ufficiale nel 1946 quando viene esposto al salone del ciclo e motociclo di Milano. Nei 50 anni della sua storia la Vespa diverrà lo scooter più famoso al mondo con 16 milioni di esemplari prodotti in 130 modelli diversi.

Tanti sono gli appassionati di questo originale veicolo che, riuniti nel Vespa Club, provvedono a conservare intatte le sue caratteristiche e la filosofia di vita che lo caratterizza , la velocità di crociera fa pensare all’evasione e ad un ritmo di vita più umano in una società di sfida e di competizione anche nei momenti di svago.

D’Ascanio è all’apice della sua fama ed è stimato e apprezzato , tuttavia in fondo al suo animo vi è una grande amarezza per non aver potuto vedere realizzato lo stesso successo per l’elicottero.

Nel 1961 va in pensione, conclude la sua attività con la Piaggio e la docenza presso la Facoltà di ingegneria di Pisa iniziata nel 1937.

Ma continua nei suoi studi e nella progettazione sia della Vespa che dell’elicottero e diviene collaboratore dell’Agusta la prima azienda italiana produttrice di elicotteri. Nel 1973 deposita due brevetti : il primo ‘Sollevatore e trasportatore per persona allettata’ il secondo intestato ai figli ‘Attrezzo per ginnastica e massaggio dorsale’ da autentico antesignano del fitness.

 

Fino agli ultimi suoi giorni di vita ha continuato ad occuparsi delle due sue grandi creazioni la Vespa e l’elicottero che ha saputo interpretare nelle vesti più diverse e sempre innovative lasciandoci numerosi progetti di altrettanti prototipi. D'Ascanio muore a Pisa il 6 agosto 1981, viene sepolto a Popoli nel cimitero comunale nella tomba di famiglia da lui disegnata come una grande colonna spezzata, insieme alla moglie Paola morta prematuramente.

Attualmente a suo nome è intitolato il liceo scientifico di Montesilvano che ha celebrato la figura di D'Ascanio con numerose mostre e rappresentazioni.

Popoli gli ha dedicato un strada e un museo dove è presente una mostra permanente sulla sua figura e Pisa il piazzale antistante l'aerostazione Galileo Galilei.

 

 

Ricostruzione storiografica di Elisabetta Mancinelli

I documenti sono tratti dalla Sovrintendenza archivistica per l'Abruzzo e Molise, “Corradino D'Ascanio dall'elicottero alla Vespa” Pescara 1986; Sandro Marinacci, “Il volo della Vespa” L'Aquila 2006 ; Alberto Bassi, Marco Mulazzani “ Le macchine volanti di Corradino D'Ascanio” Electa, Milano 1999.

Le immagini sono tratte dal patrimonio fotografico di Tonino Tucci


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