Corruzione con buoni benzina, Castiglione (An) verso il processo

06 Gennaio 2009   10:07  

Sarà davanti al Gup Maria Michela Di Fine giovedì 29 gennaio Alfredo Castiglione, consigliere regionale da tre legislature ed ora in ballo per l’ingresso in giunta.   Lo storico esponente di An è accusato di aver percepito buoni benzina in cambio di aggiustamenti alla legge sulla liberalizzazione degli impianti di carburante e rischia il processo.In vista dell’udienza preliminare a carico del 51enne tributarista pescarese accusato di corruzione con i buoni benzina il pm titolare dell’inchiesta, Filippo Guerra, ha chiesto il processo per Castiglione e per altri tre indagati, un esponente politico e due imprenditori.   Si tratta dell’ex assessore comunale di Montesilvano Corrado Carbani (che avrebbe fatto da intermediario) e di due titolari di impianti di distribuzione di carburanti, Antonio Vanni e Paola Partenza.   All’udienza di fine mese si discuterà della richiesta di rinvio a giudizio che potrebbe portare al processo oppure a una sentenza di non luogo a procedere.   La vicenda processuale di Castiglione, che non ha influito sul suo risultato elettorale, anzi, risale al 2004. All’epoca dei fatti, secondo le indagini del pm chiuse nello scorso mese di luglio, Castiglione avrebbe ricevuto, in periodo di campagna elettorale, 78 buoni benzina da un imprenditore di Montesilvano in cambio di un intervento sulla commissione commercio della Regione.Per il pm sarebbero state vere e proprie “mazzette” date come contropartita per “aggiustare” la legge sulla liberalizzazione degli impianti di carburante. Gli imprenditori sarebbero stati favoriti in ordine a distanze, nuovi orari e altre misure.

Castiglione si era difeso presentando a suo discarico una memoria difensiva in cui sosteneva che all’epoca dei fatti, essendo assessore, non aveva partecipato all’iter della legge. Il 19 giugno 2006 il caso finì in Cassazione dove tuttavia incassò una sconfitta.


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