Crisi PD: più rapporti tra gruppo dirigente e circoli locali, meno accordi con il PdL

22 Aprile 2013   15:19  

La crisi del PD, causata dalle complesse dinamiche dell'elezione del Presidente della Repubblica e sfociata in pesanti frizioni all'interno del gruppo dirigenziale del partito e nelle annunicate dimissioni di Samuele Bersani dall'incarico di segretario, rischia di avere conseguenze non indifferenti anche a livello locale. Gli ultimi eventi, in ogni caso, devono servire da pretesto per operare un rinnovamento radicale.

Questo il parere unanime del gruppo consiliare PD di Chieti, in particolare del capogruppo Enrico Iacobitti: "E' giunto il momento di fare davvero nascere il PD, é necessario ed indispensabile che il gruppo dirigente dia una spiegazione esauriente ed autentica di quanto accaduto in occasione dell'elezione del Presidente, altrimenti sarà difficile mantenere unita la nostra formazione politica. E' evidente, poi, come a livello di politica locale vi sia ora un clima di grande smarrimento, che ha la sua vera radice di fondo nella mancanza di rapporti autentici tra il gruppo dirigente ed i vari circoli. Sarebbe stato decisamente più opportuno, infatti, che i dirigenti del PD si fossero consultati con noi anziché con Berlusconi ed i suoi".

Opinioni del tutto simili a quelle di Iacobitti sono state espresse anche dall'altro capogruppo Alessio Di Iorio, che ha sottolineato come sia "fondamentale capire, tramite una discussione serena, chi é disposto a restare e fare politica in modo serio, senza facili populismi, e chi invece no" e dalla vicesegretaria provinciale Pd Chiara Zappalorto, che ha auspicato "un chiarimento reale in tempi brevi, a tutti i livelli, dopo la formazione del governo, ma escludo che ciò possa comportare, almeno a livello locale, scissioni o fuoriuscite".

Volontà e bisogno di una profonda riflessione sono stati espressi anche dal consigliere Alessandro Marzoli, di manifesto orientamento renziano: "La situazione del PD é certamente difficile, ma sia chiaro che noi della componente renziana abbiamo sempre esposto in maniera esplicita e limpida, prima, durante e dopo le primarie, fino alla rielezione di Napolitano, la nostra idea di partito. Ne consegue la necessità assoluta di una discussione che porti ad un'autentica rifondazione del PD, attraverso un progetto del tutto nuovo che non può prescindere dalle idee di Matteo Renzi".

Più estremista, invece, la posizione di Gabriele Salvatore, che si é "autosospeso dal partito, poiché ritengo vergognoso che non si sia riusciti a metterci d'accordo tra di noi, determinando di fatto la vittoria di Berlusconi".

Lorenzo Ciccarelli

 


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