Vanno, vengono, non è detto che ritornano. Come le nuvole di De Andrè incerte ed inafferrabili rischiano di essere anche i fondi per la sanità garantiti all'Abruzzo ovvero i 255 milioni di 'premio'' sbloccati dal governo dopo il pareggio di bilancio raggiunto nel 2010, e da utilizzare finalmente per gli investimenti e per migliorare il servizio.
Il nuovo governo vuole che la Regione Abruzzo utilizzi anche questi fondi per accelerare ulteriormente la riduzione del debito, in un ottica di contributo ai sacrifici imposti dalla crisi economica e monetaria a tutto il Paese. La brutta notizia l'ha data la sub-commissaria Giovanna Baraldi ai sindacati, dopo la conclusione del tavolo di monitoraggio:
''E' stata una doccia fredda - ha affermato la Baraldi - anche perché non è chiaro se destinando questi 260 milioni al ripiano del debito, potremo almeno recuperare i 160 milioni di fondi Fas, anch'essi dirottati a colmare il buco della sanità.''
La Baraldi ha comunque scritto al neo-ministro Renato Balduzzi e si attendono risposte in sede di tavolo di monitoraggio convocato per i primi giorni di dicembre.
Ciò che è certo è che nonostante gli sforzi della Regione e lo storico obiettivo del pareggio di bilancio, sono ritenuti insufficienti i sacrifici finora inferti agli abruzzesi, come i tagli pesanti al bilancio, il ridimensionamento dei piccoli e troppo numerosi ospedali, l'aumento del bollo auto del 10 per cento dal primo gennaio del 2012. E come l'ulteriore riduzione di cinque punti percentuale del budget degli ospedali pubblici che sarà decisa nelle prossime settimane.