Di Orio ''accuse false e deliranti'' e sceglie il silenzio

Il Rettore indagato per concussione

15 Aprile 2010   12:17  

 

 

"Il Rettore Di Orio non rispondera' alle deliranti provocazioni del prof. Sergio Tiberti, per non alimentare una campagna di stampa che avrebbe l'unico risultato di gettare fango sull'Ateneo aquilano e sulla martoriata Citta' dell'Aquila". Lo riporta una nota del rettorato. "Il Rettore - prosegue la nota - attende con serenita' e fiducia la convocazione in Procura da parte del Magistrato, unica sede in cui potra' chiarirsi questa torbida vicenda."

Secondo la denuncia del professoreSergio Tiberti, ordinario della facoltà di Medicina, il Rettore avrebbe concesso al docente presunti favori accademici, chiedendo in cambio regali e soldi in forma di assegni e contante.
Così l'iscrizione del Rettore di Orio nel registro degli indagati per il reato di concussione.
Il Rettore, in questi giorni fuori città, a caldo aveva definito le accuse  "false e deliranti" ribadendo, tuttavia, la piena fiducia nell'attività della magistratura.

Nella nota il Rettore ringrazia le centinaia di cittadini aquilani, gli studenti e i colleghi dell'Universita' per le attestazioni di stima che ha molto apprezzato, (in particolare dal preside della facoltà di Lettere Giannino Di Tommaso che si è detto sono sicuro dell'assoluta serenità con cui può guardare a questa questione) ma nel contempo li prega di astenersi da dichiarazioni pubbliche, consentendo alla Magistratura di operare con la necessaria serenita' di giudizio.

La querelle giudiziaria con Tiberti è relativa ad uno studio sulla sicurezza della centrale Enel di Civitavecchia.
Secondo il Rettore le accuse di Tiberti sono da far risalire ad un tentativo di vendetta circa un episodio accaduto prima del terremoto, ovvero uno studio sulla sicurezza della centrale di carbone di Civitavecchia. Lo studio, fatto da Tiberti, e a quanto sembra, secondo quanto riferisce Di Orio, firmato anche lui, non ebbe mai l'avallo ufficiale.
La centrale fu chiusa per ordine della magistratura in seguito al decesso di un lavoratore.
La replica di Tiberti è vivace. "Il sottoscritto è l' unico autore di una monografia sulla mortalità nell'alto Lazio che non fa riferimento alla centrale a carbone e non ha mai chiesto avalli al rettore."
Sono fantasie inconsistenti, secondo il professor Tiberti le dichiarazioni che riconducono il fatto a una vendetta.."Questa vicenda, dice l'ordinario di Medicina, è legata purtroppo a comportamenti e azioni personali attuati nell'esercizio di una funzione pubblica".

Il professore Tiberti divenne ordinario tre anni fa con un concorso bandito dall'Ateneo ma finanziato dall'Enel sulla cui regolarità Tiberti chiama a testimone il Rettore "fu lo stesso Rettore ad approvarne gli atti.".

(Barbara Bologna)

 


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