Di chi sono le carriole?

30 Agosto 2010   12:13  

Scrive Massimo Prosperococco,  il giorno venerdì 27 agosto, prima ciòè della Perdonanza celestiniana e del corteo che ha visto come protagonista anche il cosidetto popolo delle carriole

''Di chi sono le carriole? La prima e' piu' ovvia risposta è: sono di chi se le compra al negozio di articoli per l'edilizia, ma ovviamenete non parlo di quelle carriole, parlo del movimento delle carriole aquilane.

Le "carriole", quelle che noi aquilani conosciamo bene, sono le mie, sono di chi ci ha creduto testardamente, sono esattamente in parti uguali di tutti i 6000 aquilani che in quei fantastici giorni di febbraio e marzo 2010 tornarono con orgoglio, passione e amore nel nostro centro storico. Tutta l'italia ci ammiro'. Tutti noi aquilani ci guardavamo negli occhi ed eravamo fieri ed emozionati mentre facevamo il passa mano delle nostre pietre, dei nostri pezzi di vita ridotti in frantumi e tutti insieme ricostruivamo la nostra identita'


Dopo mesi ancora e' forte l'emozione che provai nel portare la callarella sulla mia sedia spinto da mio figlio, tutti e due con i colori neroverdi sul viso.

Le carriole sono di tutti gli aquilani.

Ora leggo che domani nel corteo della Perdonanza ci saranno le "carriole". Mi sono subito chiesto, ma quali carriole? quelle del negozio di edilizia? o quelle della fabbrica di San Pietro?

Le mie certamente non sono, non sono quelle aquilane non sono quelle dei seimila ..... sono altro. Quelle vere sono nei nostri cuori e guai a chi c'e le tocca, guai a chi ha gia' contattato i grafici per farne un simbolo elettorale alle prossime amministrative, guai...!

Io non sono d'accordo che domani le mie carriole "ideali" quelle AQUILANE siano dietro il corteo della Perdonanza e sono certo che diverse migliaia di aquilani, quelli che hanno fatto il passamano, non condividono la loro presenza forzata al corteo della Bolla e si allontaneranno definitivamente da loro.

Ognuno e' libero di fare quello che vuole, anche di passare al negozio di edilizia e comprarsi una carriola e sfilare il 28 agosto a L'Aquila,

Ma appropriarsi per motivi demagogici di un simbolo appartenente a tutti (a tanti) e usarlo in nome della "visibilita'" significa non aver capito che cosi' L'Aquila non va' da nessuna parte e si distrugge quello che di bello si era tutti insieme costruito.

 


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