Dipendenti provincia Pescara non ricevono indennità di produttività, dichiarato stato di agitazione

19 Giugno 2015   09:59  

Le segreterie provinciali di Cgil Fp e Uil Fpl hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale della Provincia di Pescara denunciando, in una lettera inviata al prefetto e al presidente dell'ente Antonio Di Marco, il "notevole ritardo accumulato nella liquidazione ai dipendenti dell'indennita' di produttivita' relativa all'anno 2014".

"Non ci sono certezze - si legge nella nota - rispetto ai tempi di pagamento, vista l'inerzia dell'Amministrazione nel procedere ad adempimenti che dovrebbero essere obbligatori".

La Provincia sarebbe stata sollecitato "per mesi" dalle organizzazioni sindacali "a porre in essere gli atti necessari alla liquidazione dell'indennita' in questione" che "ha lo scopo di stimolare e premiare l'impegno, la partecipazione e il raggiungimento degli obiettivi dell'Ente".

A fine maggio, nel corso di un incontro, la Provincia si sarebbe impegnata a procedere alla liquidazione entro il mese di luglio, con il rinnovo dell'Organismo Interno di Valutazione, ma a tutt'oggi nulla e' stato fatto, denunciano i sindacati, per l'individuazione dell'Organismo e quindi la scadenza ipotetica di luglio potrebbe saltare.

Tra l'altro i sindacati fanno notare che "l'Organismo Interno di Valutazione era regolarmente costituito (e retribuito) fino al mese di marzo" per cui sarebbe stato possibile avviare le procedure per il pagamento dell'indennita' gia' in passato, addirittura entro il primo quadrimestre dell'anno, "come da prassi". Cgil Fp e Uil Fpl segnalano poi "il ritardo da parte dell'amministrazione nell'adozione del nuovo contratto decentrato, che rischia di rendere sistematico il pregiudizio economico e organizzativo per i dipendenti della Provincia, se non sanato immediatamente".

Parlando di "ritardi immotivati" e dell'impossibilita' di "avere un'interlocuzione attendibile con la Provincia", le organizzazioni sindacali hanno dichiarato nei giorni scorsi lo stato di agitazione e chiesto che il prefetto, Vincenzo D'Antuono, "convochi le parti per le procedure di raffreddamento". Se la situazione non si dovesse sbloccare si paventa "una giornata di sciopero".


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