Dramma disoccupazione nel cratere: vertenze, incubatori e buoni propositi in consiglio comunale

10 Gennaio 2013   14:10  

Nel territorio aquilano la disoccupazione sfonda il tetto del 12%, quella giovanile del 40, quasi 10mila i lavoratori in cassa integrazione in mobilità, o che per qualche altro mese percepiranno l'indennità di disoccupazione. Drammatiche le vertenze della Micron, che conferma i 700 esuberi, 400 dei quali sono aquilani pendolari, e quelle della Tecnolabs, Intercompel e Finmek, per non parlare dei servizi e del terziario dell'esercito di invisibili e precari e co.co.co.

Questi i numeri impietosi che hanno imposto al consiglio comunale dell'Aquila di dedicare all'emergenza disoccupazione una seduta straordinaria.

Unico risultato concreto una delibera o con la quale si chiede al governo più incisività nella vertenza Micron al fine di garantire i livelli occupazionali investimenti mirati mediante un Piano Industriale credibile.

''La multinazionale Micron - si legge nel documento - risulta la prima grande impresa della provincia dell'Aquila, la seconda d'Abruzzo, e' un'azienda cardine del sistema economico regionale.

Sarebbe gravissimo e devastante un ridimensionamento del numero delle maestranze, quasi la meta' dell'intero sito produttivo di Avezzano, con pesantissime ripercussioni sul tessuto sociale ed economico non solo di tutta la Marsica, ma dell'intera provincia dell'Aquila e della regione Abruzzo''

Il sindaco Massimo Cialente annuncia poi novità per quanto riguarda le aziende farmaceutiche, il governo ne vuole fare un polo strategico a livello regionale.

E aggiunge relativamente al polo elettronico: "Rispetto alla crisi che da anni interessa il nostro territorio, abbiamo tentato in questi anni di salvaguardare il know how e le competenze specifiche del mondo del lavoro aquilano, tuttavia e' difficile trovare una ricollocazione per i lavoratori rimasti fuori da mercato che hanno superato i 40-45 anni di eta'.

Per questa ragione - ha specificato Cialente - abbiamo voluto patrimonializzare la citta' acquistando, grazie ai fondi della legge mancia devoluti dal Pd, il sito dell'ex polo elettronico. Abbiamo pagato 4 milioni di euro una struttura che ne valeva almeno 25.

Grazie a questa iniziativa della Giunta comunale presto arriverà' una nuova azienda alla quale, in cambio della cessione di un capannone nell'area ex Italtel, abbiamo chiesto di assumere solo personale aquilano, per tutti i profili e le qualifiche funzionali, alle maestranze al management. Stiamo seguendo - ha concluso il sindaco - tutte le vertenze occupazionali che interessano il territorio, affianco delle organizzazioni sindacali, perche' non si avra' una vera ricostruzione se non riusciremo a salvaguardare i posti di lavoro del nostro territorio, puntando dunque anche sui giovani e sul loro futuro"

L'assessore al lavoro Fabio Pelini individua nelle risorse europee un opportunità da non perdere, soprattutto attingendo alle risorse destinate alla formazione professionale.

Il consigliere di Appello per L'Aquila Ettore di Cesare chiede però di favorire negli stabilimenti del polo elettronico soprattutto giovani aziende aquilane e spiega: Bisogna privilegiare occupazione in particolare giovanile, a chi vuole aprire imprese. Servono insomma incubatori di imprese, diamo a chi ci vuole provare a fare impresa, un commercialista, un avvocato un pò di risorse.

Dal lavoro alla casa, o meglio il CASE e i MAP: gli edifici post-sismici cadono a pezzi, denuncia il consigliere di opposizione Emanuele Imprudente e il Comune che ne diventato proprietario non ha i soldi per intervenire. 

 


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