Emergenzambiente Abruzzo è accanto ai lavoratori del Centro Turistico Gran Sasso

09 Maggio 2014   11:12  

Solo un Piano di sviluppo eco-compatibile può garantire progresso economico durevole ed occupazione durante tutto l’arco dell’anno: un turismo per natura, non contro natura.
Il Coordinamento EmergenzAmbiente Abruzzo 2014 (che riunisce 29 associazioni e movimenti per la tutela dell’ambiente della nostra regione, tra le quali il Club Alpino Italiano, Italia Nostra, la LIPU, Pro Natura, il Touring Club Italiano e il WWF) è solidale con la protesta inscenata ieri dai lavoratori del Centro Turistico del Gran Sasso.
Da questa vicenda, emerge chiaramente come un Piano di sviluppo basato esclusivamente sugli sport invernali è causa di disoccupazione e di gesti disperati. Gli investimenti legati soltanto agli impianti sciistici, infatti, attirano un turismo legato a pochi mesi l’anno, costringendo gli imprenditori a indebitarsi o a licenziare i lavoratori nel resto dell’anno. “Non vogliamo più vedere persone costrette a rischiare la vita per difendere il loro sacrosanto diritto al lavoro”, ha dichiarato Bruno Petriccione, ecologo del Touring Club Italiano ed aquilano per nascita e residenza. Soltanto attraverso un modello di sviluppo ecologico alternativo si può rivitalizzare l’economia dell’area in modo durevole, fornendo lavoro a decine di migliaia di persone per decenni, migliorando e non peggiorando la qualità del nostro preziosissimo ambiente naturale. Attraverso la conversione in chiave ecologica dei complessi turistico-sciistici, l’attuazione di estesi interventi di risanamento e rinaturalizzazione del territorio e la promozione di un turismo distribuito lungo tutto l’arco dell’anno, si potrebbe davvero rilanciare lo sviluppo di un territorio prezioso che tutto il mondo ci invidia.
Non la poverissima imitazione del modello di turismo ormai datato del Trentino proposta da Cialente – ha dichiarato Bruno Petriccione – ma qualcosa di realmente originale per fare dell’Aquila la grandissima ed inimitabile capitale, all'avanguardia nel mondo, del nuovo cuore verde d'Europa”.
Invitiamo dunque anche questi lavoratori a partecipare alla riunione convocata per il 18 maggio prossimo a Campo Imperatore, per confrontare e discutere tutte le proposte e definire una sintesi comune sui progetti e le linee del Piano di sviluppo del Gran Sasso, a partire dalla nuova seggiovia delle Fontari. Nessuna risposta al nostro invito è finora pervenuta dai Sindacati, dalla Scuola dei Maestri di sci e dall’Associazione Gran Sasso Anno Zero. Speriamo che la civiltà e il dialogo prevalgano sugli interessi economici dei gruppi di potere politico-finanziario che cercano di imporsi sul vero interesse pubblico.
Di fronte all’atteggiamento arrogante e privo di correttezza istituzionale del Sindaco dell’Aquila – ha dichiarato Bruno Petriccione – occorre, infatti, che tutte le forze vive dell’area aquilana si uniscano per arrivare a soluzioni condivise e rispettose dell’ambiente, per promuovere un vero sviluppo in chiave ecologica del Gran Sasso. Il Sindaco reagisce a chi lo richiama al rispetto delle procedure previste dalla legge non come dovrebbe un uomo delle istituzioni quale egli è, ma come fosse un semplice imprenditore che ha a cuore solo i propri interessi personali. Primo dovere del Sindaco è invece quello di rispettare e far rispettare la legge. Legge che prevede l’obbligatorietà, prima di bandire le gare d’appalto relative alle sulle singole ipotesi progettuali, di acquisire i necessari Studi di Incidenza e Impatto Ambientale, nonché il parere dell’Ente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Inoltre, la mancata pubblicità dei progetti di dettaglio previsti nel Piano industriale del Gran Sasso, a partire da quello appena messo a bando di gara della nuova seggiovia, la dicono lunga sulla reale volontà del Primo Cittadino di condividere le scelte dell’Amministrazione con tutti i cittadini”.

Riguardo le presunte autorizzazioni già esistenti per il “Progetto speciale territoriale Scindarella-Monte Cristo” adottato dalla Regione nel 1995, il Coordinamento evidenzia che:

  1. le osservazioni prodotte all’epoca da WWF, Pro Natura e Lega Ambiente non sono state per nulla considerate nella stesura finale approvata nel 2004;

  2. il Progetto, secondo la legge, dovrebbe essere sottoposto alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), in quanto si tratta di un vero e proprio Piano di sviluppo strategico di un’area vasta; olo in questo modo, ogni singolo progetto varato in attuazione del Piano non avrebbe bisogno di una specifica procedura di Valutazione di impatto Ambientale (VIA);

  3. in mancanza di VAS, ogni progetto, a partire da quello della nuova seggiovia “Campo Imperatore-Osservatorio”, deve essere sottoposto per legge alla procedura di VIA.


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