Esplosione fabbrica fuochi d'artificio: lunghissimo applauso ai funerali dei Di Giacomo

01 Agosto 2013   18:32  

Un lungo applauso ha accolto oggi pomeriggio, a Marina di Citta' Sant'Angelo, i feretri dei quattro componenti della famiglia Di Giacomo morti una settimana fa nell'esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio di proprieta' della stessa famiglia e situata a Villa Cipressi, nel centro angolano.

A celebrare la cerimonia, nel sagrato della chiesa, alla presenza di molte autorita', e' l'arcivescovo Tommaso Valentinetti.

Quello di oggi, ha detto Valentinetti, all'inizio della cerimonia, e' un "arrivederci" a Mauro, Alessio, Federico e Roberto. Le preghiere della cerimonia saranno finalizzate a chiedere, tra l'altro, che "questa prova possa esse piu' sopportabile, e se ci lascia feriti non ci lascia morenti" - ha detto Valentinetti rivolgendosi ai familiari delle vittime e a tutti coloro che affollano il piazzale e la strada antistante la chiesa. Un applauso, prima del funerale, ha accolto la squadra dei vigili del fuoco arrivata nei pressi della chiesa. Nell'esplosione sono rimasti coinvolti anche dei vigili.

Nella sua omelia, l'arcivescovo di Pescara Penne ha sottolineato che "la comunita' diocesana, quella cittadina e quella di Villa cipressi sono mortalmente ferite da un grande dolore ma, ha aggiunto, noi vogliamo fissare il nostro sguardo nella logica divina, non terrestre" e ha osservato che "se Dio ha dato la sua vita per noi anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i nostri fratelli". Valentinetti ha citato "l'esempio fulgido di Alessio", morto a Villa Cipressi a 22 anni, che ha "portato i soccorritori ad individuare il posto dove erano gli altri familiari ", dopo la prima esplosione, "ma li e' accaduta l' ultima tragedia" che lo ha ucciso.

"La fede - ha detto ancora - deve sostenere coloro che stanno vivendo in ospedale le tragiche conseguenze di una sciagura cosi' grande". Al termine della cerimonia hanno preso la parola Giordano, uno dei giovani componenti della famiglia, rimasto ferito giovedi', che ha ricordato i suoi cari e ha invitato i parenti a "trovare la forza e il coraggio di andare avanti", mentre il sindaco Gabriele Florindi ha ricordato i Di Giacomo come persone "umilissime, grandi lavoratori, molto, precisi". A chi rimane dopo la tragedia il sindaco ha chiesto di "essere piu' forte di prima" e si e' augurato che "quando si spegneranno i riflettori non rimarremo soli". Da parte sua un ringraziamento, tra l'altro, ai vigili del fuoco e agli artificieri che stanno ancora lavorando per la bonifica dell'area. Prima che i feretri lasciassero via Salara, stretti tra la folla, sono stati liberati in cielo dei palloncini bianchi e uno a forma di cuore rosso. Tra le corone di fiori c'era anche quella del presidente della Repubblica. Tanti i gonfaloni delle amministrazioni, compreso quello della Regione Abruzzo. 

(foto Michele Raho)


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