"I Simpson", i 'diavoletti' gialli tanto amati dalla Chiesa

'L' Osservatore Romano' mostra gradimento per la ser

12 Novembre 2010   15:45  

Chi l'avrebbe mai detto: 'L' Osservatore Romano', quotidiano del Vaticano, promuove "I Simpson" e il loro modo di essere cattolici. L'articolo in questione, curioso già dal titolo  ("Homer e Bart sono cattolici"), tesse le lodi di questa longeva serie tv: "Sono tra i pochi programmi televisivi per bambini nei quali la fede cristiana, la religione, e le domande su Dio, sono temi ricorrenti”. Naturalmente il giornale della Santa Sede non può dimenticarsi di citare i profondi sonni del capofamiglia durante le prediche del reverendo Lovejoy e nemmeno i suoi continui scherzi, di pessimo gusto, al vicino di casa, il religiosissimo Ned Flanders.

Però, in fin dei conti, la famiglia dei gialli riesce anche a dare il buon esempio: "recita le preghiere prima dei pasti e, in una peculiare sua maniera, crede nella vita dopo la morte”. Non è la prima volta che 'L'Osservatore Romano' spende parole di elogio per "I Simpson". Già in passato, infatti, aveva avuto modo di riportare una battuta di Homer ("il cattolicesimo e’ mitico”), pronunciata nell'episodio 'Padre, Figlio e Spirito Pratico', andato in onda un paio di settimane dopo la morte di Papa Giovanni Paolo II.

Nella puntata appena citata, vengono affrontati temi difficilissimi quali i conflitti religiosi, il dialogo tra confessioni differenti, il dialogo interreligioso, l'omosessualità e la ricerca sulle cellule staminali, sempre mantenendo il taglio dell'ironia al vetriolo tipica del prodotto. Bene, è difficile da credere, ma il quotidiano del Vaticano apprezza e come questa sfrontatezza e ricorda ai telespettatori meno attenti: "Pochi lo sanno, e fanno di tutto per nasconderlo, ma è vero: Homer J. Simpson è un cattolico.".

Insomma, c'è poco da rimanere a bocca aperta. "I Simpson", pur rimanendo uguali a sè stessi in ogni circostanza, riescono a piacere ad un pubblico vastissimo, che va dagli atei impenitenti ai ferventi cattolici. Inutile nascondere che questo non può che essere un merito del creatore Matt Groening, capace di sfornare un gruppo di personaggi così diversi dagli esseri umani, eppure tanto simili. Cartoni si, ma con tutta la debolezza della carne. Un esempio perfetto di famiglia che nessuno di noi vorrebbe essere ma, in fin dei conti, ci assomiglia un pò (troppo).

Francesco Balzano


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