Si mobilitano i lavoratori di Abruzzo Engineering, l'ente di cui la Regione è socio di maggioranza al 60%. Chiedono un piano industriale, che vengano pagati gli stipendi arretrati di tre mesi, che si dia una risposta a 80 dipendenti già in cassa integrazione. Rivendicano la loro porfessionalità, i progetti già avviati sulla banda larga, einsieme alla protezione civile, tra cui il famoso studio sul rischio sismico delgi edifici pubblici, poi rimasto nel cassetto, prima del sisma, ma anche dopo.
Su 196 dipendenti solo 31 sono stati ad oggi impiegati in attività di supporto al Comune, a fronte di una totale disponibilità dei dipendenti.