Il report dell'assemblea dei cittadini a piazza Duomo

La primavera di partecipazione

26 Marzo 2010   15:07  

Domenica 21 a L’Aquila c’è stata la prima giornata di partecipazione dei cittadini, presso la tensostruttura di presidio permanente a piazza Duomo, simbolo della voglia di rinascita della città. Di seguito il report delle proposte uscite dalla discussione dei tavoli.

 

 

 

 

La primavera aquilana della partecipazione

E’ passato quasi un anno dal terremoto e L’Aquila con le sue frazioni attende ancora che la ricostruzione abbia inizio. In questo anno sono stati affrontati solo parzialmente i problemi dell’emergenza, ma nulla è stato ancora fatto per la ricostruzione vera e propria della città con il suo tessuto economico e sociale. L’azione delle Istituzioni ha sempre escluso la popolazione dalle scelte.

In questi mesi abbiamo avuto la sensazione di assistere ad un brutto film visto tante volte in Italia; storie di ricostruzioni che non finiscono mai, di nuovi quartieri e città che spuntano qui e là, un po’ per caso, un po’ per convenienza. Piani tanto avveniristici sulle carte dei progettisti, quanto desolati nella realtà di chi, poi, li vive; che frammentano o distruggono le comunità. Storie di gente che non ce la fa più e va a cercare futuro altrove. Di gente che resta, solo perché non ha altre possibilità. Storie di città che si spezzano e non riescono più a trovare il modo di ricomporsi.

Tutte queste storie hanno in comune, oltre all’insipienza e spesso al dolo dei poteri politici ed economici, anche, sempre e comunque, l’esclusione dei cittadini dalle decisioni sul loro futuro. Le storie col finale lieto o perlomeno aperto, sono, invece, quelle dove i cittadini hanno potuto e saputo prendere parte alle scelte. Gli abitanti hanno avuto parola, pensiero e immaginazione sull’abitare, gli studenti sull’educare, i lavoratori sul lavorare, i pazienti sul curare, i cittadini e le cittadine sulla città.

Perché non si può ri-costruire senza re-inventare la città: il suo significato dopo il trauma, la sua cultura e il suo posto nel mondo. Non si può ri-costruire senza prima e insieme re-immaginare la proiezione della città nel suo futuro: il suo modo di produrre, di consumare, di spostarsi, di comunicare, di divertirsi e socializzare, insomma di essere. Non si può essere all’altezza di queste responsabilità e opportunità senza avere il coraggio di re-inventare anche i modi e le forme della partecipazione.

Per questo oggi, 21 marzo, primo giorno di primavera, in Piazza Duomo, nel cuore della nostra città, in un’assemblea aperta, svolta secondo metodologie che facilitano la partecipazione, ci siamo incontrati per incrociare sguardi ed esperienze, idee, progetti e sogni. Interrogandoci sulla città, partendo dalle nostre vite, dal nostro vissuto quotidiano, da dove siamo, molti di noi sparsi ancora in alberghi o sistemazioni autonome, altri dislocati in contesti completamente nuovi, senza sapere se e quanto questa situazione è temporanea. Provando a mettere insieme progetti e sogni per la città che vorremmo.

Abbiamo condiviso e raccolto queste priorità:

1. Ricostruzione urbana e territoriale

URBANISTICA

Pretendere che la programmazione sia alla base delle scelte politiche. Ripensare le 19 aree del piano case urbanisticamente e socialmente.

Monitorare l’intervento nelle aree sociali previste nel progetto case . Intervento dei tecnici per comprendere come dotarle e se dotarle di servizi. Analisi attenta dell’impatto sul  territorio.

Azione di pressione su ordinanze e provvedimenti normativi. Opposizione al TAR sulle linee guida.

Realizzare una mappatura degli edifici su cui ancora nessuno ha posto l’attenzione, che possono essere riqualificati come alloggi condivisi per gli anziani ma anche per gli studenti e le famiglie. Un’idea potrebbe essere la tecnica dell’autorecupero dei propri immobili.

Censimento delle aree pubbliche.

Centro storico: raccolta di dati sulla conoscenza della città.

Si richiede la riconsiderazione delle licenze edilizie rilasciate prima del sisma, finalizzata ad aggiornare in base a criteri nuovi che tengano conto della reale pericolosità della singola area, i requisiti per il rilascio delle stesse (intervenire sulla normativa regionale e comunale sull’edilizia).

Data l’urgenza si propone inizialmente di costituire movimenti spontanei di cittadini che impediscano fisicamente l’avanzamento dei lavori, iniziati sulla base di licenze rilasciate pre-sisma.

Si intende partire dall’area di Pettino, sia in considerazione della sua popolosità, sia in quanto simbolo della speculazione edilizia, che oggi continua ad ignorare la presenza di una faglia attiva al di sotto del quartiere portando avanti la realizzazione di edifici a scopo residenziale appoggiandosi a licenze rilasciate prima del sisma che dunque non tengono conto dei dati di fatto spiacevolmente emersi in quella circostanza. Presidio fisso di piazza duomo.

Riempire gli spazi vuoti tra il centro storico e la periferia, quindi chiedere che ci sia uno sviluppo spontaneo di una nuova territorializzazione. Costruire spazi vivibili e piano piano tornare e riavvicinarsi al centro storico.

RICOSTRUZIONE SOSTENIBILE E RISPARMIO ENERGETICO


Proposta di una legge regionale  che renda obbligatorio fare i tetti degli edifici pubblici con pannelli solari fotovoltaici), finanziamenti europei/fondo energia verde.

Organizzazione di un convegno che illustri modalità, costi, tecnologie e convenienza di interventi di ricostruzione realmente ecosostenibile. (dibattito cittadino confrontandoci con provati e associazioni (bioedilizia) creando uno sportello informativo sulle nuove tecnologie di eco sostenibilità. Successiva pressione sulle istituzioni.

Procedere ad una analisi delle potenzialità dell’aquila per impianti a biomasse conivolgendo tecnici e università.

Illustrazione e modifiche e integrazioni della normativa regionale e finanziamenti nazionali che incentivino la ricostruzione sostenibile.

L’aquila città cablata: Cablaggio a Fibra ottica di tutta l’aquila –in collegamento con università scienze e informatica- approfittando dei lavori che già sono in corso per il posizionamento dei cavi.

MOBILITA’ E TRASPORTI


Riorganizzare la mobilità, i trasporti pubblici, secondo la nuova distribuzione territoriale

Potenziamento dei trasporti pubblici con servizi navetta che “raccordino” le aree piano c.a.s.e. e le alter aree di espansione ai “poli urbani”. Dovrà offrire servizi e socialità ….

Questo potenziamento permetterebbe di ottenere due effetti positivi:

a) riduzione dell’uso del mezzo privato con miglioramenti sia del traffico che del reddito delle famiglie

b) raccordare alla vita sociale i luoghi di confino generati dal piano c.a.s.e. Questo consentirebbe di non utilizzare il 30% di territorio destinato a servizi. Infatti I soldi da spendere per il centro aggregativo che serva pochi condomini possono essere usati per centri di socialità a favore di tutta la città.

Eliminare l’eccessivo traffico su via della Croce Rossa

Centi colella: posizionare la nuova stazione ferroviaria davanti  a Centi Colella (300 metri dal centro commerciale ognuno decide se fare sport o shopping), estendere il parco fluviale, pista ciclabile.


2. Ricostruzione sociale


“INIZIATIVE”

Progettualità a lungo termine che tenga anche in conto della vivibilità attuale, soprattutto per studenti, pendolari.

Incontro tra gli ideatori dei due progetti (Officina-Incanto), censimento dei fondi, discussione aperte con le istituzioni.

GAS: riunione di formazione gruppo GAS venerdì 26 Marzo ore 19:00. Tensostruttura (chiesa provvisoria) di Cese di Preturo.

TORNEI SPORTIVI TRA C.A.S.E.

Collemaggio, parco unicef, piazza d’armi. Giornate sportive con squadre di calcio e pallavolo.

MERCATINO ANTIQUARIATO E BIOLOGICO: ritrovare le persone che lo costituivano e fornirgli supporto. Ritrovare cooperativa GOMMALACCA.

Creare attività di interesse per gli anziani: tornei di carte; università della terza età; casa di cucito; gare di torte; gare di cucine; gruppo di incontro giovani-anziani racconti di anziani con registrazione video per poi riproporlo. Navette per il trasporto verso il centro da costa o C.A.S.E.

Riportare gli anziani a L’Aquila e sistemarli nelle caserme vuote e da lì ripartire per cercare dei modi per farli vivere bene. Manifestare che noi aquilani rivogliamo i nostri anziani.

Verificare la disponibilità dei posti letto qui a L’Aquila che potranno accogliere gli anziani. Organizzare autobus per portare gli anziani a L’Aquila e fare una festa in piazza Duomo dando proprio a loro la possibilità di esprimere le loro idee e le loro esigenze. Non bisogna intendere questo evento fine a se stesso ma come propositivo di un percorso che inizia.

Si propone di costituire un punto di aggregazione con le caratteristiche di economicità e provvisorietà ad es. tenda, presso ciascuna delle aree del progetto C.A.S.E.; in vista dell’inverno queste dovranno essere sostituite, magari riducendone il numero (uno per ogni 2-3 insediamenti) con strutture stabili che possano accogliere la gente in ogni condizione climatica.

Piazza d’Armi: un “bosco del ricordo” (308 alberi che ricordano i morti)

Azione diretta per riprendere, come cittadini, Piazza d’Armi (azione da decidere, piantare un albero).

Creazione di una BANCA DEL TEMPO, dove ognuno possa partecipare alla ricostruzione secondo le proprie competenze e possibilità. Banca del tempo come strumento che sia in grado di dare corpo e struttura al desiderio di partecipazione dei cittadini.

“L’aquila città dell’accoglienza”. Investire nell’”inclusività” della città. L’Aquila città piena di gente proveniente da altri posti: lavorare in “apertura”, L’aquila città dell’accoglienza. Fare un festival della multiculturalità (operai stranieri  nei cantieri. Lavoro edile). Organizzazione di eventi culturali e ricreativi incentrati sulle nazionalità degli stranieri residenti

“SPAZI”


Spazi per i giovani: per suonare, arte, cultura, biblioteche (possibile anche a Collemaggio);

Individuare aree di ritrovo per i cittadini, emergono una proposta volta ad utilizzare l’edificio ex-ONPI per biblioteca pubblica, un’altra l’utilizzo del capannone abbandonato SERCOM in località Pagliare di Sassa.

Realizzazione  di 2 medialab con o senza autorizzazione (raccolta fondi e sinergia con soggetti in grado di fornire le competenze necessaire e di riempire di contenuti gli spazi) entro aprile.

Creazione di punti di aggregazione e di informazione nelle aree del progetto CASE, con piccole strutture, magari in presenza di altri servizi pubblici, come ad esempio la fermata dell’autobus, dove collocare Gazebo con collegamenti internet e schermi a ciclo continuo con informative per la popolazione.

Attivare velocemente la “Casa dei cittadini” (che includa tutti gli edifici dell’ex ospedale psichiatrico), i laboratori artigianali, le sale multimediali, le mense cittadine (con gestione A.D.S.U.) (Referente la ASL, la Regione e la Provincia)

Rifare della piazza un nucleo di attività cittadine, luogo fisico di incontro con i referenti istituzionali per garantire la trasparenza ed un luogo permanente di comunicazione (Partecipazione).

Pressione per luoghi di socialità e aggregazione in periferia e piani CASE e centrali.

3. Ricostruzione economica (e sociale)

Sottolineato il nesso tra socialità ed economia, molte proposte sociali hanno anche valore economico.

Proponiamo di valorizzare lo smaltimento delle macerie come processo partecipativo di riappropriazione della propria identità territoriale, di inclusione nel processo di ricostruzione, di occupazione per giovani e disoccupati, di creazione di nuove competenze professionali urbanistiche e di restauro, magari esportabili in altre realtà.

Cooperativa sociale per rispondere ad esigenze varie: trasporti e socialità anziani e disabili, servizi ai malati di mente a Collemaggio; animazione culturale del centro – valorizzazione di quelle esistenti.

Riqualificazione Collemaggio, pressione politica e elaborazione progetti, ricerca finanziamenti, casa dei cittadini.

4. Partecipazione e trasparenza

Per rivalorizzare gli spazi urbani ci vorrebbe una maggiore trasparenza attiva ma allo stesso tempo una chiarezza da parte delle amministrazioni su quello che stanno facendo. I dati, l’anagrafica delle persone che sono ancora fuori città devono essere accessibili e disponibili per riuscire a contattare gli anziani per poterli riportare in città.

CODICE ETICO RACCOLTA MACERIE


Approvazione e applicazione di un Regolamento di partecipazione e trasparenza.

Costituzione di un coordinamento/assemblea permanente che si riunisca costantemente con la funzione di controllare, fare pressione sulle istituzioni e informare la cittadinanza.

Ottenere che il comune predisponga dei canali di informazione sul lavoro svolto: trasparenza, anche attraverso la pubblicizzazione (tv, radio) delle sedute comunali.

Formazione di presidi permanenti di gruppi di cittadini che a rotazione controllano e monitorano le attività delle istituzioni contribuendo alla responsabilizzazione dei cittadini (il referente è il Comune).

Presidio permanente in Piazza Duomo come luogo d’incontro, di aggregazione, di condivisione delle idee, un centro propulsore di reti solidali allargate a tutta la popolazione, non solo i cittadini residenti in senso stretto, ma anche studenti, immigrati e lavoratori impiegati sul territorio. Organizzando incontri periodici, settimanali di informazione e coordinamento. Che il presidio permanente sia anche sede di un OSSERVATORIO PERMANENTE SULLA TRASPARENZA , che possa monitorare tutte le azioni della ricostruzione e le intraprese avviate e da avviare in città e sul territorio circostante.

Strumento d’informazione per i cittadini aquilani e per tutti i cittadini, di inclusione, di coordinamento tra le iniziative, dovrà essere un sito internet dedicato, che serva il PRESIDIO. Proponiamo di realizzare un’area wireless che copra tutta la piazza e consenta la connessione gratuita per tutti. Proponiamo che il presidio possa funzionare anche da centro culturale con proiezioni di film e concerti, oltre ad attività per bambini ed anziani.

Chiedere che la cittadinanza possa esprimersi sul progetto di Piazza d’armi (es. piantare alberi), come vero riconoscimento di un partecipazione cittadina.
Azioni di protesta e riconquista dei luoghi. 99 PIAZZE, 99 DOMENICHE.

Recuperare l’elaborazione fatta dai comitati fino ad ora.

Creare consapevolezza, Informazione (ex: fare un incontro cittadino, proposte numeri alla mano e poi chiamare le istituzioni. Altri incontri e assemblee partecipate. Costruire consultazioni permanenti per monitorare le cose che proponiamo.

(dal sito www.anno1.org)


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