Immigrati, a Pescara la 20ma operazione di sgombero zone abusivament

15 Giugno 2007   15:34  
Occupano terreni dimessi, in disuso o abbandonati, vi costruiscono baracche e rifugi di fortuna e restano lì, salvo poi sparire nel nulla quando arriva la “soffiata” che stanno per essere sfrattati. Sono gli immigrati cittadini, coloro che si adattano ai margini delle periferie, sotto tetti che non sono i loro e spesso in condizioni igieniche precarie. Da diverso tempo Polizia di stato e Polizia municipale collaborano insieme per sgomberare queste aree, che il più delle volte sono di proprietà di privati incuranti del loro stato, fino ad arrivare oggi al 20mo servizio, i cui esiti sono stati presentati stamani dal dirigente dell’Ufficio immigrazione, Paolo Di Domenico, con una conferenza stampa tenutasi nella sala conferenza della questura di Pescara. La zona del lungofiume di Pescara, all’altezza dell’ex-cementificio e la zona dell’ex-consorzio agrario, sono state oggetto, infatti, di una vasta operazione di sgombero, che ha portato alla scoperta di un vero e proprio campo profughi, abitato da almeno 30 persone in nuclei familiari da più di tre mesi. Al momento dell’irruzione il campo, però, era vuoto, per cui i 15 agenti del corpo di polizia hanno provveduto allo smantellamento delle baracche, riducendo la zona in campo di macerie. L’operazione è partita, per quanto riguarda il lungofiume, dai residenti del luogo, infastiditi dalla presenza degli abusivi e dalle condizioni igieniche pessime in cui versavano, mentre per l’ex consorzio agrario, si trattava di una situazione già conosciuta, che si è cercato di risolvere potenziando i sistemi di chiusura dell’edificio. Valentina Tenaglia

Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore