Jack Reacher: diverte ma non convince

Recensione film

13 Gennaio 2013   14:08  

Regia: Christopher McQuarrie

Genere: Azione, Thriller

Cast: Tom Cruise, Rosamund Pike, Robert Duvall, Richard Jenkins, Werner Herzog, Alexia Fast, David Oyelowo, Kristen Dalton, Jai Courtney

Durata: 130 Min

Voto: 00 1/2

Un pluriomicidio si consuma in un luogo pubblico, sotto gli occhi di ignari passanti, senza in apparenza alcun movente. Accusato dell'atto, che porta alla morte di cinque innocenti, è un ex militare, un tiratore addestrato in Iraq. Imprigionato e picchiato da altri detenuti, prima di entrare in coma, l'uomo lascia al suo avvocato Helen Rodin (Rosamund Pike) un nome, Jack Reacher (Tom Cruise). Conosciuto anni prima in Iraq, costui è un ex investigatore militare, il quale però inizialmente sembra accusare il cecchino per poi ravvedersi e impegnarsi nella ricerca del vero assassino.

 

La saga di Jack Reacher, creata dal britannico Lee Child, dopo aver venduto milioni di copie in tutto il mondo, diventa finalmente un film e l'episodio scelto per l'esordio sul grande schermo è il nono, dal titolo "La prova decisiva". Il volto del protagonista è quello di una star di Hollywood, Tom Cruise, che tenta con questo film di rilanciare la propria carriera legandosi a un personaggio “franchise” in grado di assicurargli discreto successo e lavoro per i prossimi anni. Per fare ciò l'attore ha scelto come adattatore del romanzo e regista del film Christopher McQuarrie - premio Oscar per la migliore sceneggiatura de “I soliti sospetti” (1994) - con il quale aveva già collaborato in “Operazione Valquiria” (2009).

 

Il risultato è la creazione di un personaggio che solo a tratti risulta credibile: a metà strada tra Sherlock Holmes e Jason Bourne, Jack Reacher non trova una propria identità e la sua natura solitaria appare un cliché forzato, teso a creare un alone di mistero intorno al personaggio, senza che allo spettatore venga fornito alcun elemento al riguardo. La vena ironica-sarcastica dell'ex militare è forse la sua caratteristica pìù interessante: Jack Reacher alterna congetture e deduzioni intelligenti a battute accattivanti e quantomeno politically “uncorrect”, divertendo e coinvolgendo lo spettatore.

 

Il film è un mix di thriller, commedia e elementi drammatici: Christopher McQuarrie non riesce, però, ad amalgamare in maniera omogenea i diversi ingredienti, ne consegue che il piatto finale non risulta un capolavoro d'alta cucina. Nonostante tutto, la trama funziona e non annoia, e a dare un sapore speziato alla pietanza contribuiscono le scene d'azione e gli inseguimenti d'auto piuttosto pericolosi, costati al protagonista quasi la vita durante le riprese ( sul set Tom Cruise e Jai Courtney hanno avuto un brutto incidente frontale dal quale fortunatamente sono usciti illesi).

 

A dare un appeal accattivante al film, infine, la presenza di tre veterani del cinema come Richard Jenkins, Werner Herzog e soprattutto Robert Duvall che con Tom Cruise aveva già lavorato molti anni prima in “Giorni di Tuono” e che, grazie a questo film, torna ad essere la spalla di un personaggio vincente che però, senza il suo aiuto, rischierebbe di fallire nel suo intento.

 

 di Maria Rita Graziani

 


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