150 lavoratori della Finmek Solution, della Cn System e di altre piccole aziende dell’aquilano rischiano di restare per un anno senza la copertura della cassa integrazione e della mobilità: ciò in base alla manovra economica varata dal Governo Berlusconi, che innalza la pensione di anzianità da 40 a 41 anni.
“In base alla legge 223- spiega Gino Mattuccilli, della Fim-Cisl - i lavoratori in mobilità per quattro anni, avevano la possibilità di un aggancio diretto alla pensione raggiungendo i 40 anni di anzianità. Le modifiche apportate dal Governo allungano di un anno l’età pensionabile, portandola a 41 e lasciando, così, scoperti 12 mesi a tutti i lavoratori che sono attualmente in mobnilità o in cassa integrazione”. Un “buco” che non consente l’aggancio diretto alla pensione per 130 dipendenti della Finmek Solution dell’Aquila, per una ventina di lavoratori della Cn System e altri lavoratori della P.A. Service. “Un problema serissimo”, sottolinea Mattuccilli, che ha già interessato della questione Giorgio Santini, segretario aggiunto della Cisl nazionale, affinché si apra subito un tavolo di discussione in sede ministeriale. “La manovra sulle pensioni abbraccia indifferentemente sia i lavoratori attivi che quelli in mobilità, senza alcuna distinzione. Chiediamo”, dice Mattuccilli, “che detti lavoratori vengano esclusi dai provvedimenti adottati dal Governo e che restino in vigore le normative di legge precedenti, che prevedono l’erogazione della pensione di anzianità a 40 anni e l’aggancio diretto alla pensione, per coloro che ne hanno i requisiti, con 4 anni di mobilità”. Mattuccilli ricorda che “si tratta di maestranze che hanno alle spalle un percorso lavorativo difficile, con anni di cassa integrazione e continui passaggi da una proprietà all’altra. Lavoratori che percepiscono circa 700 euro al mese e che verrebbero ulteriormente penalizzati, con la sospensione, per un anno, di qualunque tipo di ammortizzatore sociale. L’attuale Governo nazionale”, conclude Mattuccilli, “fa di tutta l’erba un fascio, senza distinguere i lavoratori ancora attivi, che vengonop regolarmente retribuiti e che possono anche rimanere sul mercato del lavoro un anno in più, da quelli che sono da tempo in cassa integrazione e in mobilità e che non hanno la possibiluità di una copertura finanziaria”.