L'Aquila: la stanza degli orrori al S. Salvatore. Si procede contro ignoti

23 Novembre 2011   13:34  

500 metri quadrati di locale inagibile all'interno dell'ospedale san salvatore dell'aquila sono stati sequestrati a seguito del blitz della squadra mobile scattato dopo una soffiata. Gli agenti, coordinati dal sostituto commissario Sabatino Romano hanno fatto irruzione nel locale, scoprendo un luogo degli orrori: feti, provette di sangue, resti umani provenienti da operazioni o autopsie, ma anche farmaci scaduti, sacche di sangue, liquidi non ancora ben identificati, il tutto conservato in maniera inadeguata. Circondata l’area, gli agenti con mascherine e guanti, coadiuvati da molti esperti della polizia scientifica, hanno inventariato tutto il materiale, in gran parte da smaltire. Al momento non ci sono indagati e si procede contro ignoti ma tra i reati contestati c’è il Dpr 254 del 2003 che disciplina la gestione, raccolta e trattamento dei rifiuti sanitari. Le pene previste arrivano a due anni di reclusione e una multa di 25mila euro.

Tra il materiale ritrovato dalla squadra mobile ci sono anche tessuti umani oggetto di prelievi per analisi e dunque in teoria ancora utili. La prima impressione degli investigatori è che l'eliminazione del materiale non è mai stata fatta forse anche per negligenza collegata ai disagi provocati dal terremoto. Il locale sequestrato è adiacente all'area che ospitava in passato l'anatomia patologica.

Ora a coordinare le investigazioni è il procuratore della Repubblica, Roberta D’Avolio. Di certo le indagini sono complesse, le responsabilità in astratto, potranno essere attribuite a personale medico o amministrativo ma pure alla ditta che doveva occuparsi dello smaltimento secondo una procedura e tempi ben precisi.

I sopralluoghi degli agenti di polizia continueranno e nei prossimi giorni si interrogheranno medici, dirigenti della Asl e personale ausiliare come persone informate sui fatti.

(Barbara Bologna) 


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