L'Aquila, rialzati!

21 Febbraio 2012   09:38  

Un tunnel dal quale L’Aquila deve uscire al più presto. Miglior descrizione non potrebbe esserci per il momento che stanno vivendo i ragazzi di Maurizio Ianni. Passati dalla bellezza di una media punti di due ogni partita tenuta nel girone d’ andata alla miseria dei due raccolti negli ultimi tre incontri. E proprio in un momento del campionato che il calendario aveva pronosticato come favorevole. Sembrano lontani anni luce i fasti del girone d’ andata. Quei ritmi da capogiro e quella vetta conquistata e mantenuta per ben tre turni, al cospetto di corazzate costruite per stravincere. Eppure anche il girone di ritorno era iniziato nel segno di quello d’ andata. Due vittorie ed un pareggio nelle prime tre dopo il giro di boa. E poi? Poi quella sciagurata ripresa contro l’ Arzanese, capace di riacciuffare al Fattori il doppio vantaggio firmato Improta e Capparella e far cadere i rossoblù nella trappola del nervosismo. Da allora la missione rossoblù al calciomercato milanese con gli strascichi del caso, la lunga sosta ed una serenità che, stando ai risultati, non è stata più recuperata.

Il classico momento no, l’ ha definito il responsabile dell’ area tecnica Ercole Di Nicola, che nell’ ultimo dopo gara con scaltrezza ha lasciato alla stampa l’ incombenza di scovarne i perché. Compito ingrato ma non insopportabile, purché si abbia la capacità di dare il giusto peso ai commenti ed alle notizie, senza insinuare su chi le rende facendo il proprio mestiere. Con il distacco necessario a distinguere che il riportare le notizie è cosa ben diversa dal fare polemica ad ogni costo e, soprattutto, con l’ onestà intellettuale di riconoscere che i due punti in tre partite non saranno tutta colpa degli articoli su un consulente o un fisioterapista che vanno o che vengono.

Qualcosa, piuttosto, sembra essersi incrinato nello spogliatoio. In quel luogo immateriale ma sacro e inviolabile in cui vengono sviscerati, affrontati e andrebbero risolti i problemi di ogni squadra di calcio. Voci, indiscrezioni, ma i soliti ben informati raccontano di un’ armonia persa dietro alle tensioni tra i gruppetti che pian piano hanno finito per frammentare il gruppo (quello con la g maiuscola) e smarrire quella voglia di mutuo soccorso e quello spirito battagliero che erano stati il segreto del girone d’ andata. Avranno pesato pure le tre settimane di sosta, gli allenamenti precari ed il campo pesante, d’ accordo, ma l’ atteggiamento visto in campo resta da censurare. E’ mancata la grinta, è mancata la voglia di correre per accorciare le distanze e creare movimento senza palla, è mancato il bisogno di arrivare per primi sul pallone. Arriva il derby e si deve voltare pagina per tornare all’ antico e ritrovare la giusta compattezza. I momenti difficili vanno superati insieme. Squadra, società e tifosi. Ma con la chiarezza e la tranquillità necessarie ad evitare isterismi ed ulteriori scivoloni. Perché in pieno tour de force un momento di defaillance potrebbe rischiare di tramutarsi in un incubo.

Alessandro Fallocco


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