L'auto-bavaglio di Wikipedia, e la portata liberticida del comma 29 del DDL intercettazioni

Intervista telefonica a Emilio Calvano

05 Ottobre 2011   11:47  

L'edizione italiana di Wikipedia protesta contro il il ddl intercettazioni e si mette il bavaglio. L'enciclopedia ha infatti chiuso l'accesso alle sue 845mila definizioni. E' visibile soltanto una pagina con un lungo messaggio per spiegare le motivazioni della clamorosa decisione.

In particolare Wikipedia punta il dito  contro il comma 29 del disegno di legge sulle Intercettazioni in discussione alla Camera con cui il governo vorrebbe inserire l’obbligo di rettifica di una qualsiasi notizia entro le 48 ore, mantenendo visibile per trenta giorni in home page il testo inviato da chi si ritiene offeso o diffamato, o anche semplicemente criticato. La sanzione per chi non ottempera all’obbligo sarebbe pesantissima, da un minimo di 7.500 euro fino ad un massimo di 12.500 euro.

Questo il testo del comma:

'' Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.''

Ciò che risulta più sconcertante per il fronte contrario al provvedimento  d'espressione è che la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, come prevede l'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato, offeso, anche per una semplice critica.
 
Diventerebbe inoltre tecnicamete difficile per un blog ed un sito a titolo gratutio e volontario,  ottemperare a questo obbligo di rimozione rettifica entro le 48 ore.  E l'unica ( e voluta) conseguenza di una tale legge sarebbe dunque il blocco di fatto di siti, blog e social network. Cioè la censura e il controllo politico della rete.   

Con Emilio Calvano, giovane esperto informatico e del mondo dei new media, abbiamo cercato di approfondire l'argomento.

A seguire la lettera di Wikipedia

'' Cara lettrice, caro lettore,

in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.

Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue e gratuita.
Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.

Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.

Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.

Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l'introduzione di una "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.

In questi anni, gli utenti di Wikipedia (ricordiamo ancora una volta che Wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del Progetto. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l'intera pagina è stata rimossa.

L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi.

Sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. Si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione.

Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui.

In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".

Vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?''

Gli utenti di Wikipedia


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