Le 20mila voci dell'orgoglio aquilano / parte seconda

Sos

18 Giugno 2010   11:35  

Interviste a cittadini e amministratori che hanno manifestato in 20mila uniti e compatti lungo le strade della città che non c'è ancora, e poi hanno occupato l'autostrada direzione Roma per chiedere che i loro diritti vegano rispettati. Il che sginfica fodi certi per la ricstruzione che ancora non parte e la proroga per almeno cinque anni del pagamento delle tasse, mutui e e tributi, e restituzione anche al 100% ma in dieci anni, che significa pretendere anche molto di meno di quello che ottenero i terremtati di Umbria Marche e Molise e gli aluvionati di Alessadira che le tasse le restituirono dopo dieci anni e al 10%.

E poi gli aquilani, tutta la città compatta chiedono: leggi chiare,  finanziamenti certi, tempi ragionevoli per una ricostruzione che non è mai cominciata. Per questo sono necessari sostegno all’occupazione e  all’economia del territorio. Chiedono che la loro situazione sia rappresentata con onestà e verità sui mezzi di informazione. Non vogliono concessioni, ma il trattamento che uno stato civile riserva ai suoi cittadini in difficoltà. Non privilegi ma diritti, nel rispetto dell'articolo 3 comma 2 della Costituzione: "E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le ventimila voci censurate dell'orgoglio aquilano / parte prima


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