Lech Walesa a Manoppello per onorare i morti di Marcinelle

14 Giugno 2013   13:39  

Un grande assembramento di istituzioni, associazioni e semplici curiosi ha atteso stamani a Manoppello, in provincia di Pescara, la visita di Lech Walesa, storico leader di Solidarnosc, giunto per visitare il sacrario dei caduti abruzzesi della strage di Marcinelle (avvenuta presso l'omonima cittadina belga l'8 agosto 1956, che vide tra le vittime molti emigranti proprio di Manoppello e paesi limitrofi), in occasione della commemorazione dell'evento organizzata dall'UGL.

Presenti, per l'UGL, il segretario generale Giovanni Centrella, il segretario confederale Geremia Mancini, e l'ex segretario generale e governatrice della Regione Lazio Renata Polverini, oltre al presidente del consiglio regionale abruzzese Nazario Pagano, il consigliere regionale PdL Lorenzo Sospiri, il capogruppo PD di Pescara Moreno Di Pietrantonio, il sindaco di Manoppello Gennaro Matarazzo ed i primi cittadini di Lettomanoppello (Giuseppe Esposito), Farindola (Antonio De Vico), Pietranico (Angelo Creato) e Roccamontepiano (Orlando Donatucci).

Appena arrivato in paese, Walesa si é subito diretto verso il sacrario delle vittime di Marcinelle, posto all'interno del cimitero, raccogliendosi in preghiera per alcuni minuti insieme alle autorità, ai rapprsentanti delle associazioni ed alcuni frati del vicino Volto Santo.

Poco dopo, interpellato dalla stampa sul motivo della sua visita in Abruzzo, il sindacalista polacco non ha lesinato ironia pur nella profondità delle prprie rilessioni: "E' la prima volta che prendo parte ad una conferenza stampa presso un cimitero, in ogni caso sono qui perché é importante non dimenticare alcuni avvenimenti per ripetere certi errori, e soprattutto essere qui oggi é una grande occasione per riflettere sulla vita e sui pericoli dei tempi odierni. Nell'incontro con i superstiti ed i familiari delle vittime di Marcinelle, potrò condividere il ricordo di quanto avvenuto e le preoccupazioni dei lavoratori di oggi, vittime di una crisi cui non si era preparati, ma comunque preventivabile dato il livello di sviluppo della cività cui si era giunti".

"La vita, la libertà e il lavoro sono valori per cui é necessario lottare", ha proseguito Walesa, "ma non vedo quale differenza ci sia tra chi muore sul lavoro e chi muore in nome della libertà: la morte é comunque morte".

Di seguito, Walesa ha chiesto ed ottenuto di raccogliersi in preghiera per qualche minuto anche all'interno della chiesa del Volto Santo, proprio a fianco del cimitero, prima di uscirne e concedersi alle foto con curiosi e con i membri delle associazioni "Vittime del Bois du Cazier" di Lettomanoppello e "Voci della Miniera" di Palombaro.

Da rimarcare il commento dell'ex governatrice del Lazio Polverini: "Una forte emozione essere oggi qui a Manoppello, Lech Walesa é un uomo che riveste un grande significato, sia per il nostro sindacato, sia per il ruolo fondamentale che ebbe, insieme al papa Giovanni Paolo II, per la cadua del Muro di Berlino".

Di seguito, Walesa ed il corteo di istituzioni si sono spostati presso il municipio di Manoppello, dove il sindacalista é stato insignito della "Lampada del Minatore", perpoi recarsi avisitare piazza Marcinelle nel vicino centro di Lettomanoppello.

Nel pomeriggio, invece, previsto un incontro a Pescara con i maggiori leader sindacali.

Lorenzo Ciccarelli


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