Licenziati perché dormivano sul posto di lavoro, il tribunale conferma la legittimità

Sentenza dà torto a tre ex parcheggiatori della Ecoesse

11 Luglio 2014   10:45  

Erano stati sorpresi a dormire durante il proprio turno di lavoro, durante il quale dovevano svolgere un incarico di sorveglianza, per di più volontariamente, e per tale motivo erano stati licenziati.

Dopo aver già riconosciuto la legittimità della decisione dell'azienda in primo grado lo scorso gennaio, il tribunale di Chieti ha dato nuovamente ragione alla Ecoesse nella sentenza di secondo grado, ritenendo giusto il licenziamento dei tre dipendenti in quanto, seppur chiamati ad un incarico di sorveglianza notturna presso il parcheggio di via Papa Giovanni, si sarebbero intenzionalmente addormentati.

I tre, nello specifico, non si sarebbero quindi assopiti per via di un'improvvisa stanchezza, ma dopo essersi a tutti gli effetti predisposti al riposo notturno. Circostanza che ha sembrato trovare conferma anche nelle indagini svolte su incarico della stessa Ecoesse da investigatori privati, secondo cui intorno alle due di notte i tre sorveglianti avrebbero chiuso la luce di entrata della guardiola e serrato casse e porte.

A nulla sono valse le giustificazioni apportate dai parcheggiatori, che hanno sostenuto di aver spento le luci poiché abbagliavano gli occhi e non permettevano di vigilare in modo adeguato. "Perché allora spegnerle solo alle due" - ha confutato l'avvocato Alessandro De Iuliis, legale della Ecoesse - "e non già appena dopo il tramonto? La volontà dell'omissione, del resto, è confermata dal fatto che non è credibile che tutti e tre siano stati vinti dal sonno nello stesso momento".


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