M5S: ''Gli uffici della ricostruzione continuano ad assumere a loro piacimento''

08 Agosto 2013   12:06  

Riceviamo dal Movimento 5 stelle di Pescara e pubblichiamo:

''Emergenza, emergenza! È la solita storia italiana, con il pretesto dell’emergenza si riesce a motivare qualsiasi decisione.

A partire dall'annosa e sempre attuale vicenda dei commissariamenti in Italia, centinaia di situazioni emergenziali in cui personaggi “nominati” da politici vengono pagati “profumatamente” con risultati spesso inefficaci e discutibili.

E la storia delle assunzioni a tempo determinato dettate dell’emergenza post-terremoto, legittime nell'immediato trauma post-sisma, ma poco condivisibili a 4 anni da quella spaventosa tragedia.

Nella fattispecie, nonostante le 300 assunzioni avvenute con il famigerato “concorsone” voluto dal Ministro Barca (di cui 150 posti riservati ai precari dell’emergenza), gli uffici deputati alla ricostruzione continuano ad assumere personale a tempo determinato attraverso le agenzie interinali e trovano scappatoie normative di ogni tipo per prorogare i famosi precari assunti durante l’emergenza e che poi in seguito non hanno superato il “concorsone”.

L’unico atto da cui ci si tiene ben lontani è attingere dalle graduatorie del concorso di cui sopra, gestito da una Commissione Interministeriale, con «selezioni seguite in maniera esemplare dal Formez con procedure trasparenti ed efficaci», come dichiarato proprio oggi sul sito istituzionale del Formez dove si legge anche che «forte è l’auspicio che ora altre amministrazioni, a partire da quelle abruzzesi, attingano alle graduatorie con le quali sono stati individuati, nella totale trasparenza, le migliori competenze emerse tra ben 37.000 partecipanti».

Già, perché la selezione del “concorsone” è stata molto rigida, gli idonei in graduatoria hanno punteggi altissimi che garantiscono professionalità ed efficienza.

Per questi motivi appare incredibile che spesso le stesse istituzioni pubbliche deputate alla ricostruzione imputino i ritardi nell’espletamento delle pratiche allo scarso rendimento dei neo assunti: è invece parer nostro che il problema sia ai vertici, nell’organizzazione dell'apparato per la ricostruzione.

Il dubbio è lecito: ci troviamo di fronte all'ennesimo caso di clientelismo?

Non sarà che un precario, sempre in attesa della tanto agognata proroga, è ricattabile e quindi controllabile, diversamente da un dipendente assunto a tempo indeterminato, che viene da fuori regione e che non ha nessun referente politico?

Le nostre sono esclusivamente ipotesi ma ampiamente giustificate da una condotta decisionale poco chiara degli organi competenti che non va a vantaggio né di chi, precario per necessità, si trova costantemente in balia della volontà del politico di turno, né dei cittadini aquilani che auspicano una ricostruzione trasparente ed efficiente.''

 


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