Avrà due anni di tempo il commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi per rimuovere le macerie.
A fissare i tempi - perentori, si spera - è la nuova ordinanza firmata dal presidente del Consiglio Berlusconi, che prevede anche la proroga per i terremotati del pagamento dei pedaggi autostradali fino al 31 marzo; stabilisce che il commissario assume i poteri di gestione dei moduli abitativi provvisori; prevede misure ad hoc per i single e i nuclei familiari da due persone. L'ordinanza 3857 autorizza poi Chiodi a realizzare un'area attrezzata a piazza d'Armi dove ricollocare il mercato di Piazza Duomo.
Ma tornando all'aspetto più delicato e significativo, quello delle macerie, il commissario dovrà individuare i siti da destinare a stoccaggio provvisorio e discarica, e progettare e realizzare gli impianti di selezione, trattamento, recupero e smaltimento degli inerti.
Per tutto ciò è prevista una procedura accelerata di valutazione di impatto ambientale.
A portar via le macerie prodotte dall'opera di messa in sicurezza potranno essere le stesse ditte che sono a lavoro nel centro storico del capoluogo.
L'imperativo è partire subito.
Per questo ieri sera una riunione tecnica in Regione a cui hanno partecipato tutti i soggetti coinvolti a vario titolo ha definito ulteriori dettagli.
Il Comune individuerà delle piazze dove avverrà la preselezione, come proposto a gran voce dai comitati cittadini e dal popolo delle carriole, che differenzia in loco da ormai quattro domeniche e tornerà a farlo domenica prossima.
L'importanza della cernita sul posto è rappresentata anche dal fatto che molti elementi – tegole, mattoni, portoni, battenti, pietre antiche – vanno accuratamente conservati perchè serviranno a ricostruire gli edifici di cui facevano parte.
L'Esercito poi provvederà al miglioramento viario di accesso alla cava ex Teges di Paganica, che rimane – ancora per poco – l'unico sito di deposito temporaneo. Si lavora infatti anche all'allestimento del sito nel comune di Barisciano.
Nascono intanto i primi comitati che si oppongono alle localizzazioni delle discariche, è il caso di Cesarano, collina incontaminata fra le frazioni di Camarda e Aragno, indicata come ipotesi per la macroarea per lo stoccaggio provvisorio. I cittadini – gli stessi che una quindicina d'anni fa si opposero alla realizzazione della discarica a Monte Manicola - sono già sul piede di guerra.
(MS)