Megalò 2 e 3, l'appello di Confcommercio e Wwf: "Un danno per commercio e ambiente"

Protesta congiunta delle due associazioni

03 Marzo 2014   14:51  

Da ormai diverso tempo è materia di continuo dibattito, a Chieti e dintorni, l'eventuale realizzazione, al fianco del centro commerciale Megalò, di due "gemelli", ribattezzati Megalò 2 e Megalò 3.

Al momento siamo ancora nel campo delle intenzioni, poiché il progetto per il Megalò 3 è stato bocciato dal comitato VIA (anche se la ditta appaltatrice ha presentato ricorso al Tar), mentre quello per il Megalò 2 è al momento fermo, in quanto licenziato sempre dal VIA ma con prescrizione.

Una nuova di colata di cemento, a parere di molti, non farebbe altro che produrre ulteriori e più grandi rischi per l'ambiente, poiché le strutture andrebbero a sorgere presso il letto del fiume Pescara (abbondantemente provato dal maltempo dello scorso dicembre, tanto da far temere un allagamento nell'area su cui sorge Megalò) e, parallelamente, comportare grossi problemi anche per il commercio cittadino, già duramente provato dalla crisi.

L'allarme è stato lanciato congiuntamente, nel corso di una conferenza stampa in mattinata, dalla Confcommercio di Chieti e dal Wwf Abruzzo, che hanno inteso ribadire, ciascuna dal proprio punto di vista, la contrarietà al doppio progetto.

"La realizzazione di Megalò 2 e 3 comporterebbe un'ulteriore desertificazione delle attività commerciali teatine, sia sul Colle che allo Scalo" - ha affermato Marisa Tiberio, presidente della Confcommercio Chieti - "soprattutto alla luce del fatto che vi è già un eccesso di grande distribuzione in Abruzzo, al sesto posto tra le regioni italiane in questa classifica in rapporto alla densità di popolazione".

"Le piccole e medie imprese sono già esasperate da tale situazione, come ha dimostrato la recente manifestazione nazionale di Roma" - ha aggiunto la Tiberio - "per cui eventuali nuovi posti di lavoro presso Megalò 2 e 3 verrebbero creati al prezzo di una autentica ecatombe".

Secondo Nicoletta Di francesco del Wwf Abruzzo, da tempo in prima linea nella battaglia contro la realizzazione dei due "gemelli" del centro commerciale, "le nuove colate di cemento aggraverebbero ancor di più sia i rischi di impatto ambientale che le possibili conseguenze di eventi meteorici eccezionali. Del resto, anche l'approvazione di Megalò, nel 2004, avvenne grazie ad una legge regionale (la n° 184 del 26-04-2004, ndr) in contrasto con le norme UE e durata appena quattro mesi, per l'appunto il tempo necessario all'approvazione".

Per quanto riguarda gli eventuali nuovi edifici commerciali, inoltre, la Di Francesco ha sottolineato come "il PRUSST che ne è alla base va a danneggiare il territorio anziché riqualificarlo come prescriverebbe invece la sua natura".

Lorenzo Ciccarelli


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