"Nel cratere non si è in condizione di pagare le tasse"

La denuncia del Comitato attività produttive

15 Giugno 2010   17:05  

Il Comitato attività produttive, presieduto dalla Camera di commercio dell'Aquila, lancia un nuovo appello al Governo. Il documento, approvato all'unanimità nell'ultima riunione, nasce sulla scorta dei precedenti documenti del 20 novembre e del 18 dicembre 2009, con i quali sono state evidenziate le problematiche derivanti dal sima del 6 aprile dello scorso anno, che ha colpito un territorio già in serie difficoltà.
Nel testo, trasmesso al commissario per la ricostruzione e presidente della Regione, Gianni Chiodi, si chiede pari dignità con le zone terremotate di Umbria e Marche per consentire lo sviluppo e l'occupazione nelle aree del sisma. Alla vigilia della scadenza della sospensione di tasse, tributi, mutui.. le associazioni di categoria (Camera di commercio, Confindustria, ANCE, Apindustria-Confapi , Confcommercio, Confesercenti , Confartigianato, CNA, Coldiretti, CIA, CIDEC, ABI, e le organizzazioni sindacali dei lavoratori CGIL CISL e UIL dell'Aquila), avanzano una serie di proposte.
In particolare, Il Comitato ritiene "che l'articolo 39 della manovra di bilancio non sia accettabile nella sua attuale formulazione". Da qui, la richiesta di una nuova proroga della sospensione delle imposte dirette dal 01/07/2010 per tutti i titolari di partita Iva e per tutti i redditi da lavoro dipendente. Il Comitato chiede, inoltre, che la restituzione dei versamenti tributari e contributivi riferiti al biennio 2009-2010 avvenga in 120 rate, a partire dall'1 gennaio 2011.
Tra le proposte figura anche la previsione, all'interno della Finanziaria in discussione in Parlamento, di misure specifiche che definiscano il nuovo scenario tributario per le imprese che operano nel cratere e la regolamentazione della zona franca.
"I recenti dati forniti dall'Inps", spiega Giorgio Rainaldi, presidente della Camera di commercio e portavoce del Comitato, "evidenziano, già dal 2008, una sensibile caduta dei livelli occupazionali, che si è accentuata nel 2009. A ciò si aggiunge un monte ore di cassa integrazione ingente che, a marzo 2010, ha interessato più di 3mila dipendenti. Va considerato, inoltre, che se da un lato le disposizioni fiscali post-sisma hanno avuto il pregio di dare respiro e trattenere risorse nelle aziende e nelle famiglie, dall'altro il surplus di liquidità è stato destinato, in molti casi, a ripianare esposizioni bancarie pregresse".
Un quadro che fa temere per il futuro.
"Le imprese e i lavoratori del cratere non sono nelle condizioni, ad oggi, di tornare a pagare le tasse e i tributi", sottolinea Rainaldi, che chiede pari trattamento con Umbria e Marche, "solo con una nuova proroga e provvedimenti mirati Stato, imprese, lavoratori e famiglie aquilane potranno, insieme, programmare il futuro di un territorio che, ha, soprattutto e più di ogni altra cosa, bisogno di certezze".




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