ORA LEGALE: LANCETTE UN'ORA AVANTI TRA SABATO E DOMENICA

28 Marzo 2008   18:45  

Riecco l'ora legale, vantaggiosa per i più - specie quando si tratta di risparmio energetico - ma anche un guaio per più uno, vale a dire tra quanti soffrono di scompensi al proprio ritmo circadiano. Comunque sia, domani notte, per la precisione dovrebbe essere fatto alle 2, le lancette o l'orario digitale degli orologi d'ogni tipo e forma andranno portate avanti di 60 minuti. In questo modo si ha la possibilità di sfruttare al meglio la luce del giorno.

L'ora ufficiale viene aggiustata in avanti durante i mesi primaverili ed estivi, in modo che l'orario lavorativo o l'orario scolastico venga a coincidere meglio con le ore di luce. Dell'ora solare, cioè lancette indietro di 60 minuti, si tornerà a parlare a fine ottobre. Un arco di tempo di sette mesi durante i quali l'Italia - stime di Terna - avrà risparmi energetici per 84 milioni di euro. Il risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica viene stimato in 646,2 milioni di kilowattora (645,2 milioni di kWh il minor consumo del 2007).

A voler ripercorrere la storia dell'ora legale, il primo a pensarci fu Benjamin Franklin, l'inventore del parafulmine che nel 1784 lancio' l'idea sul quotidiano francese 'Journal de Paris'. Le riflessioni di Franklin si basavano già allora sull'esigenza di risparmiare energia ma non trovarono seguito. Si dovette attendere il 1907, quando l'idea venne ripresa dal britannico William Willet, e questa volta trovò seguaci: nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un'ora in avanti durante l'estate.

Molti Paesi imitarono la Gran Bretagna in quanto in tempo di guerra il risparmio energetico era una priorità. In Italia l'ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1916, e fino al 1920. Poi fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948. Tuttavia, dal 1966 (in periodo di crisi energetica) è stata utilizzata con continuità, pur con modalità diverse negli anni. Infatti dal 1966 al 1980 venne stabilito che l'ora legale dovesse rimanere in vigore dalla fine di maggio alla fine di settembre; dal 1981 al 1995, invece, si stabilì di estenderla dall'ultima domenica di marzo all'ultima di settembre.

Il regime definitivo è entrato in vigore nel 1996, quando si stabili' di prolungarne la durata dall'ultima domenica di marzo all'ultima di ottobre. Cosi' quest'anno l'ora solare tornerà nella notte tra il 25 e il 26 ottobre. Nell'Unione Europea l'adozione dell'ora legale è armonizzata da anni, nonostante le polemiche di alcuni stati membri. Tuttavia nel mondo l'ora legale non segue sempre le stesse regole, e talvolta c'è chi non l'utilizza, vedi il Giappone. Da considerare ovviamente che nell'emisfero australe l'ora legale segue un calendario invertito rispetto all'Europa e al Nord America: così in Australia è in vigore dalla fine di ottobre alla fine di marzo, mentre in Brasile si va da novembre a febbraio. In Africa invece è scarsamente usata, così come in Asia, dove si usa nelle Repubbliche dell'ex Unione Sovietica ma non in molti Stati, per la semplice ragione che non ovunque i calendari sono omogenei.

C'è però anche un costo legato all'ora legale. Per esempio quello informatico della gestione delle due variazioni annuali dell'ora legale, tra ora invernale ed ora estiva. Lo scaricamento e l'installazione degli aggiornamenti al sistema operativo, che non coinvolgono solo le famiglie, ma anche i computer di tutte le aziende ed attività lavorative. Ma anche i problemi che si creano nel sistema mondiale delle transazioni finanziarie, solo per fare un altro esempio, peraltro coinvolto con le difficoltà di introduzione dell'ora estiva in date diverse per paesi diversi. Si consideri poi che l'ora estiva avviene in periodi contrapposti nell'emisfero australe.

L'esperienza insegna che ogni aggiornamento ai sistemi operativi porta con se' il rischio dell'introduzione di ulteriori difetti e guasti del suo funzionamento. Inoltre, se ai tempi di Franklin, mediamente ogni famiglia aveva al massimo un solo orologio, oggi in una abitazione sono presenti un miriade di apparecchi con orologio interno: termostati temporizzati, timer vari, registratori audio e video, la radiosveglia, l'agenda elettronica, lo stesso pc con cui leggete questo testo. E poi l'orologio presente nelle auto. Sarebbero da stimare i costi associati, non solamente al tempo di aggiustare due volte all'anno tutti questi apparecchi, ma anche conseguenti ad errori, sviste, mancati appuntamenti causati dal fatto di avere dimenticato di regolare uno di questi segnatempo, magari proprio quello dell'auto, ed in un momento di fretta, affidarsi all'ora indicata sul cruscotto per decidere in un istante se fare una deviazione prima di un appuntamento. Le variazioni biannuali dovute all'orario estivo coinvolgono pesantemente anche la rete ferroviaria, che viene fermata per un'ora durante la notte del trapasso.

Quanto costa il tempo dei passeggeri coinvolti, in viaggio per motivi di lavoro, bloccati per un'ora a causa di questo? E poi i milioni di persone che si mettono in strada nello stesso momento, causando l'intasamento giornaliero delle vie e dei mezzi di trasporto, con i pesanti costi umani ed ambientali conseguenti, sia in danni diretti che in costi vivi ed in ore perse. E infine gli studi medici che hanno dimostrato come il passaggio all'ora legale causi scompensi ai ritmi circadiani, con possibili ripercussioni per la salute umana. Scompensi che qualcuno ritiene anche essere causa dell'incremento degli incidenti stradali che avviene, due volte all'anno, nei giorni successivi a quello dello spostamento delle lancette degli orologi.

(AGI)


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