Opi, cenni storici e turistici

05 Luglio 2012   10:55  

Nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Opi a 1250 m. s.l.m. sorge alle falde del monte Marsicano (2245 metri) su uno sperone roccioso di origine calcarea.
Opi deriverebbe, secondo alcune ipotesi, da “Ope” dea dell’abbondanza, alla quale in epoca preromana era dedicato un tempio posto sulla collina.
Ha origini antichissime, come testimonia il ritrovamento di una necropoli nella val Fondillo, oltre ad alcuni resti dell’antica città marsica di Ope in località “casale” e numerosi reperti archeologici a “fonte di Giove ” e “fonte Ortuno”.
Situato a confine tra il territorio dei Marsi, dei Volsci, dei Peligni e dei Sanniti, fu teatro di numerose battaglie, tra cui quelle condotte da Caio Mario nel periodo delle guerre sociali.
Il borgo è di chiara origine medioevale, con la caratteristica struttura a “fuso” formatosi dalla costruzione di due schiere di abitazioni e con le vie di uscita verso l’esterno.
Appartenne a numerose famiglie nobili tra cui i d’Avalos, i d’Aquino, i Serafino etc. Da vedere sono alcune abitazioni che presentano la caratteristica delle comunità pastorali d’altura e le due chiese: la parrocchiale di S. Maria Assunta del XII secolo, ricostruita nella forma attuale nel XVII sec., dopo che vari terremoti l’avevano danneggiata, della cui struttura iniziale rimane solo il campanile; la cappella di S. Giovanni Battista, edificata nel XVII secolo, chiaro esempio di barocco abruzzese, fatta costruire da Vincenzo Rossi, un nobile del luogo.
Dal punto di vista naturalistico interessante è la visita al museo e area faunistica del camoscio, al belvedere sulle foci e alla pineta.
Opi è base di partenza per escursioni, che permettono al turista di scoprire un ambiente incontaminato e suggestivo.
D’inverno offre la possibilità di praticare lo sci di fondo


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