Ortucchio, cenni storici e politici

05 Luglio 2012   11:10  

 Ortucchio, a 680 m. s.l.m., è posto sulle sponde dell’antico lago Fucino.
Già presente in documenti medioevali, il nome di Ortucchio diviene usuale dal XIV secolo in poi, quando avvenne l’aggregazione in un unico centro abitato delle popolazioni di sette villaggi o castelli della zona e fu cinta di mura difensive. Già soggetta ai conti dei Marsi, rimase sempre nell’ambito della contea di Celano.
La costruzione del castello venne portata a termine da un Piccolomini.
L’economia si basava soprattutto sullo sfruttamento del lago Fucino.
Negli anni successivi la storia è caratterizzata da proteste e manifestazioni di piazza contro l’amministrazione Torlonia, fino alle tragiche giornate dell’ottobre 1944, quando in uno scontro con le forze dell’ordine rimase ucciso il bracciante Domenico Spera e vennero feriti numerosi altri contadini del luogo.
Il monumento più interessante è il castello dei Piccolomini-Darsena, rifatto da Antonio Piccolomini di Aragona, duca di Amalfi, e conte di Celano (1488) con i torrioni cilindrici angolari e un mastio con i resti di merlatura sporgente su beccatelli; è circondato tuttora da fossato, scavato in parte nella roccia. Il castello costituisce l’unico esempio di architettura fortificata a carattere lacustre della Regione per il particolare rapporto con le acque del lago che, oltre a costituirne il fossato, penetravano nella darsena interna al recinto.
L’originario fortilizio fu distrutto per ordine di Pio II, a seguito dei contrasti tra Isabella ed il figlio Rugerotto.
Ma l’importanza difensiva del sito, fondamentale per il sistema difensivo del Fucino e per il controllo delle vie di comunicazione, portò, nel 1488, Antonio Piccolomini d’Aragona a riedificare il castello. L’impianto prelude tipologicamente alla rocca rinascimentale della fine del Quattrocento, rettangolare con torrioni circolari d’angolo, in una coesistenza di elementi ancora medioevali e di accorgimenti propri dell’era della polvere da sparo.
Degna di attenzione è la chiesa di S. Orante eretta su avanzi di mura megalitiche ai primi del 1100, restaurata nel 1977, interessante per il portale romanico, le ogive e l’architrave scolpito.
Nei dintorni di Ortucchio si trovano interessanti grotte e reperti archeologici: scheletro di un bambino privo di corredo (probabilmente offerto in sacrificio), idoletti di bronzo e di terracotta, il teschio di un uomo vissuto 12.0000 anni or sono, necropoli del I sec. a. C. con pavimento a mosaico, ceramiche dell’età del bronzo e avanzi di mura antiche e frammenti di laterizi di epoche diverse. In questo territorio si innalzano le antenne paraboliche di telespazio.


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