Si sono chiusi alle 18 i termini per la presentazione delle candidature alle primarie del Partito democratico.
Per il collegio provinciale dell'Aquila, hanno consegnato la propria candidatura corredata delle necessarie firme a sostegno:
AREA MARSICA
BERARDINETTI Lorenzo
DI PANGRAZIO Giuseppe
D'AMICO Giovanni
MENTI Giovanni
NANNI Monia
PISEGNA Nicola Orlando
RUSCIO Loreto
SPALLONE Mario
AREA VALLE PELIGNA
CARRARA Antonio
DI MASCI Bruno
AREA L'AQUILA
ANASTASIO Giovanni
CORTELLI Angelo
FESTUCCIA Vittorio
PISTOIA Maria Antonietta
Il Pd ha deciso di dividere il collegio provinciale, all'interno del quale tutti i candidati si confronteranno nelle elezioni regionali "vere", in tre aree (appunto, marsicana, peligna e aquilana), all'interno di ciascuna delle quali saranno eletti rispettivamente 4,3 ed 1 candidati, che tutti insieme formeranno la lista provinciale del Pd di otto candidati che correranno per il Consiglio regionale.
Per gli altri collegi provinciali (Pescara, Teramo e Chieti) c'è da attendere domani, quando si riuniranno le assemblee provinciali.
Qualche sorpresa, fra i candidati in provincia dell'Aquila, salta innegabilmente agli occhi. In Marsica la sospresa più grande è senz'altro rappresentata dalla candidatura di Mario Spallone (92 anni), sindaco ed esponente storico del Pci avezzanese, che nessuno si aspettava di rivedere in campo così direttamente.
In Valle Peligna, tenta il ritorno in Consiglio regionale Bruno Di Masci, ex presidente della Provincia, ex sindaco di Sulmona, e consigliere regionale dal 2000 al 2005.
Nell'aquilano era ormai certa la candidatura del sindaco di Pizzoli Anastasio, ma ha lasciato molti senza parole la ricomparsa di Vittorio Festuccia, che sbattè la porta ai Ds dopo la mancata candidatura alle primarie per la scelta del candidato sindaco, nel 2006, cui partecipò per la Quercia quello che poi è diventato sindaco del capoluogo, Massimo Cialente. Imprevista anche la candidatura del sindaco di Scoppito, Angelo Cortelli, che - vociferava qualche maligno - è solamente la pedina di qualcuno che, all'interno del partito, non vede di buon occhio l'ascesa di Anastasio.
(MS)