Per i dirigenti regionali pieni voti e premi per 2 milioni di euro

Meritocrazie

17 Settembre 2010   15:24  

Un articolo che già fa discutere, quello pubblicato da Lilli Mandara oggi sul Messaggero.
Nonostante i problemi, il difficile post-terremoto, la crisi economica, rivela la giornalista, gli abruzzesi possono dirsi fieri almeno almeno per il livello eccellente dei ben 114 direttori e 117 dirigenti della Regione Abruzzo.
Il Nucleo di valutazione ha infatti dato il massimo dei voti, un bell'ottimo, a quasi tutti. Un riconoscimento appunto dell'ottimo lavoro svolto durante l'anno, che ha consentito a quasi tutti di centrare gli obiettivi.
''Un giudizio - scrive Mandara - che dovrebbe essere lo specchio di una Regione che funziona come un orologio, ingranaggio perfetto e ben oliato''
Al giudizio corrisponde, come prevede contratto di lavoro, un ricco premio di produzione, che ammonta ben 20 mila euro ciascuno, una quattordicesima che andrà ad aggiungersi al già non disprezzabile stipendio, che non è stato tagliato dalle forbici del ministro Brunetta, come nel caso dei dipendenti, od auto-ridotto, come nel caso dei consiglieri regionali. Il monte premi costerà complessivamente ai cittadini contribuenti circa 2 milioni di euro.
Anche in una squadra vincente e che il mondo ci dovrebbe invidiare, ci sono però le pecore nere. Tra costoro spicca il nome di Antonio Perrotti, attivista dei comitati cittadini aquilani e del cosiddetto popolo delle carriole, e molto critico, sottolinea la Mandara, rispetto al progetto CASE, e Paola di Salvatore, del Servizio Cultura. Tutti e due valutati con più modesto ''buono''. E  Francesco d'Atri, appena ''sufficente'',  anche perchè é tornato alla precedente occupazione all'ospedale di Popoli.

LA REPLICA DELL'ASSESSORE CARPINETA

In risposta alla polemica suscitata da queste notizie, interviene la Carpineta, assessore del personale, puntualizzando che "il fondo da cui si attinge per attribuire i premi di risultato è stabilito in sede di contrattazione sindacale ed è intangibile, quindi non può essere utilizzato per altri scopi.

Una recente ispezione ministeriale, tra l'altro, ha accertato che esso è stato composto con lodevole criterio. Non solo, ma viene da una fase storicizzata: non è stato aumentato di un euro quanto già previsto in passato se non per quanto imposto dai criteri di adeguamento delle retribuzioni secodo il CCNL.

La parte del fondo che non viene attribuita in sede di prima valutazione, viene prima accantonata in attesa di esaminare eventuali ricorsi di quanti sono interessati a contestare la valutazione loro attribuita, e poi viene, comunque, ridivisa tra tutti i dirigenti secondo i parametri approvati. Quindi nessuno spreco, nessun regalo.

Il fondo è quello e va destinato interamente alla dirigenza. I criteri della sua assegnazione ai singoli dirigenti verrà modificata, recependo le direttive del ministro Brunetta.

Nel rispetto di quanto previsto a livello nazionale, infatti, stiamo elaborando la riforma della citata L.R. 77/99, nella quale verranno introdotti nuovi e più selettivi criteri di valutazione e conseguente distribuzione del fondo.

Non sarà più possibile dare a tutti il massimo, cioè un ottimo e il conseguente beneficio economico. E si valuteranno necessariamente risultati e comportamenti. Ma ora operiamo sulla base di quello che c'è e che c'è già da più di due anni.

Ma negli anni passati non ha destato altrettanta attenzione forse perché nessuno ha sollecitato le attuali legittime attenzioni dei media".


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