Pescara perde il collegamento con la Croazia, la Cna: drammatiche conseguenze sull'economia

21 Luglio 2011   12:56  

"Mentre la citta' rischia di perdere definitivamente i collegamenti marittimi da e per la Croazia, con danni evidenti alla sua economia turistica, la politica si divide nella ricerca affannosa delle responsabilita', anziche' cercare di mettere riparo a una situazione che appare gia' compromessa". Lo afferma in una nota la Cna di Pescara, secondo cui le conseguenze nefaste legate al mancato dragaggio del porto-canale cittadino cominciano a manifestarsi in tutta la loro perversa portata.

"In tempi non sospetti - afferma la confederazione artigiana presieduta da Riccardo Colazilli e diretta da Carmine Salce - denunciammo l'irresponsabile balletto che la burocrazia stava esercitando sulle attivita' portuali. Come una cambiale, e dopo i danni patiti dalla pesca e dalle attivita' di movimentazione delle merci, puntuale arriva ora l'ennesima tegola. Lo spostamento a Ortona del catamarano della Snav che assicura i collegamenti stagionali con la costa croata avra' certamente ripercussioni negative sull'economia turistica della citta', sulle attivita' degli esercenti degli stabilimenti balneari, sulle attivita' di ristorazione e commerciali. Senza contare la rabbia dei passeggeri, che si sono visti spostare dalla sera alla mattina il luogo di attracco".

"Quello che fa rabbia - prosegue la nota della Cna - e' notare come di fronte a tanti proclami, la crudezza delle cifre dimostri come ci si trovi di fronte a un disastro annunciato, che nessun penoso scambio di responsabilita' dei palazzi della politica potra' mai coprire. Scorrendo infatti le cifre ufficiali sul movimento passeggeri del porto pescarese (disponibili su http://www.trail.abruzzo.it/, l'Osservatorio regionale dei trasporti gestito da Unioncamere, ndr) si scopre infatti che gia' tra il 2007 (anno del massimo boom del movimento passeggeri) e il 2010, meta' delle presenze e' andata... dispersa in mare: degli oltre 45mila passeggeri tra sbarcati e imbarcati nel collegamento nella stagione 2007, gia' nel 2010 ne erano rimasti poco piu' di 23mila. Perdite dovute a incuria e superficialita', a politiche turistiche fatte di proclami e non di investimenti oculati. Premesse che fanno capire che ne sara', in termini di cifre, della stagione in corso".

"Il poco tempo a disposizione - conclude la Cna - deve dunque essere dedicato a salvare il salvabile. Che non vuol dire soltanto tentare di riportare gia' nelle prossime settimane i mezzi della Snav sulle banchine pescaresi, ma soprattutto nel convincere la compagnia che nei prossimi anni trovera' da queste parti interlocutori seri".


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